L’amichevole di Castel di Sangro: Conte e il 4-3-3 che profuma di continuità
Lo Stadio Patini è pronto per l’impatto, con Napoli-Girona che segna la terza amichevole dei campioni d’Italia in ritiro. Antonio Conte non tradisce le abitudini, confermando il 4-3-3 che ha dominato la scorsa stagione. È un segnale di fiducia, ma anche un rischio: se funzionava con Spalletti, adesso con nuovi arrivi come Lukaku, potrebbe essere il colpo di frusta che serve per stupire in Europa.
Politano e Neres nel tridente insieme a Lukaku: una combo che fa sognare i tifosi, ma attenzione, perché Neres è un’incognita da sistemare dopo le prestazioni altalenanti. Politano, invece, è la garanzia affidabile, quel jolly che in casa azzurra non delude mai. E Lukaku? Beh, se è l’attaccante bestiale che ha terrorizzato le difese altrove, qui potrebbe essere la chiave per un Napoli da Scudetto, ma guai a rivangare i flop altrui.
Mancano all’appello Giuseppe Ambrosino e Alessandro Buongiorno, con quest’ultimo “ancora in fase di recupero dopo l’intervento chirurgico per groin pain”. Un’assenza che irrita: possibile che un difensore ex Torino perda tempo così, mentre il Napoli ha urgenza di rinforzi solidi? Ambrosino, da cedere in prestito, è un talento da non sprecare, ma cedirlo suona come un’altra mossa affrettata, tipo quelle che ci hanno fatto rimpiangere gemme finite altrove.
Paragonando al passato, questo 4-3-3 ricorda i tempi di Higuain e Insigne, ma con Conte al timone, non è più business as usual: o voliamo alto o affondiamo. I tifosi veri lo sanno, non è tempo di illusioni, ma di risultati concreti – altrimenti, prepariamoci a sfoghi social da urlo.
Insomma, questa amichevole è un test vero: se il tridente scintilla, il Napoli può sognare in grande; se no, via con le critiche, perché a Napoli non si scherza.