Ex portiere del Napoli Coppola: "Passione diversa ai miei tempi, e Conte? Un vincente puro" #Napoli #Calcio #Conte #IntervistaEsclusiva
Nando Coppola, ex portiere del Napoli, ha condiviso riflessioni schiette durante un intervento a Stile TV, nel programma "Salite sulla giostra". Con un tono che non le manda a dire, ha evidenziato come il calcio di un tempo fosse fatto di passione e attaccamento che oggi, a suo dire, scarseggiano un po’. Parlando del suo ruolo attuale, non si è risparmiato nel descrivere le sfide del mondo moderno del pallone.
“C’era una passione diversa ai miei tempi, un attaccamento diverso, poi oggi facendo il collaboratore, le diversità le noto, ma ogni epoca va gestita in base al periodo in cui si vive. Collaboro con Fabio Pecchia, spiegazioni logiche per quanto è accaduto a Parma è sempre difficile darle. Ci sono tanti eventi che si susseguono, gli infortuni, il calo di forma per cui non c’è una spiegazione logica, ma restano impresse le prestazioni positive della squadra, la crescita dei giovani per cui siamo contenti del lavoro fatto.”
Coppola non si è limitato al Napoli, ma ha ricordato la sua esperienza con un allenatore che sa far tremare le gambe ai giocatori. Descrivendolo come un tipo tosto e senza fronzoli, ha focalizzato l’attenzione su come quel periodo lo abbia forgiato, sia a livello tattico che caratteriale. Niente mezze misure: per lui, è un maestro che premia i duri e non tollera i furbetti.
“All’Atalanta Conte giocava col 4-2-4, parliamo di un allenatore molto forte, vincente e dal mio punto di vista completo sotto tanti aspetti sia gestionali, che motivazionali, tecnici e tattici. Con lui ho vissuto due annate molto formative, mi ha trasmesso tantissimo ed ha tirato fuori in me un carattere inesplorato. Per quello che ho vissuto, la cosa che maggiormente gli riconoscevo è la sua coerenza. Non è una linea dura la sua, ma è coerente con quello che dice: se un giocatore si allena bene lui avrà di te sempre considerazione e stima, a prescindere dal livello. E allo stesso modo, puoi essere forte quanto vuoi, ma se manchi di rispetto al gruppo lui agisce duramente. Non gestisce la testa calda, ma dà spazio agli altri e una persona così merita rispetto.”
Tornando al presente, Coppola ha toccato corde pragmatiche, suggerendo potenziali mosse per il Napoli con un occhio ai talenti emergenti. Senza peli sulla lingua, ha indicato un giocatore che potrebbe fare la differenza, enfatizzandone qualità e potenziale in modo diretto e senza tanti giri di parole.
“Gli incastri e gli equilibri sono sempre dettati dal momento, conosco bene Bonny per le qualità e le caratteristiche e si sposerebbe alla grande col Napoli. E’ un giocatore dotato di una tecnica sopraffina, è giovane fisicamente e dalla sua ha tanta sostanza, ha bisogno solo di continuità, ma questo è giustificato dalla giovane età”.
In sintesi, l’intervento di Coppola offre uno sguardo crudo e onesto al calcio di ieri e oggi, sottolineando come la coerenza e la passione restino elementi irrinunciabili per chi vuole eccellere nel mondo del pallone. Un promemoria schietto per tutti, giocatori e allenatori, che il gioco non tollera mezze misure.