Che l’idea di una società sia appannata è sicuramente vero, come dimostra il recente licenziamento dell’allenatore Mignani da parte del Bari, nonostante la squadra avesse sfiorato la promozione in Serie A.
Anche a Bari è mancata una adeguata direzione sportiva per rilanciare immediatamente la squadra.
Lo scrive Antonio Corbo su Repubblica: “La scelta del presidente è complicata a causa della pressione della tifoseria e del limitato numero di candidati disponibili. Dopo la fuga di Spalletti, la ricerca di un nuovo allenatore è stata affrontata in modo superficiale nel mese di giugno.
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Non si può assumere un allenatore solo in base al suo stipendio ridotto grazie alle agevolazioni fiscali del Decreto Crescita, ma bisogna tener conto dei programmi, del gioco, delle strategie tattiche e del modello di gestione.
Avere un allenatore che dichiara di non conoscere il Napoli e che si vanta di ignorare la sua storia e il suo stile di gioco è inopportuno e retrogrado. Non avendo discusso in anticipo, De Laurentiis si sarà sicuramente pentito troppo tardi, solo il 2 settembre, dopo le incaute rivelazioni di Garcia, che è stato ritrovato tra i pochi disoccupati nel calcio arabo e dopo le deludenti prestazioni degli ultimi dodici anni”.

