Costacurta spara a zero sulla Nazionale: "I tempi sono cambiati e non in meglio!" #CalcioItaliano #NazionaleAzzurra #IntervistaCostacurta
Nell’intervista rilasciata a Il Giornale, Alessandro Costacurta non si limita a parlare del Milan, ma si addentra nelle questioni calde dell’attualità calcistica, con un focus particolare sulla Nazionale italiana. L’ex difensore rossonero ripercorre i momenti che hanno segnato la sua carriera, sottolineando quanto la maglia azzurra fosse per lui un’istituzione sacra.
"I momenti più belli della mia vita da calciatore. I tempi sono cambiati. Non capisco la scelta di Acerbi. Ma come? Noi tremavamo prima delle convocazioni. Quando non sono stato più convocato dopo il Mondiale del ’98 sono stato davvero male. Ho compreso la scelta di Dino Zoff, ma sono stato molto male". Costacurta esprime un rimpianto palpabile per come le cose fossero diverse un tempo, criticando apertamente il declino percepito nel rispetto per la selezione nazionale.
Passando a un tema più controverso, l’ex giocatore non risparmia parole dure nei confronti di chi, a suo dire, ha mancato di lealtà verso il gruppo. "Acerbi non ha avuto rispetto per i compagni di squadra. Avevano bisogno di lui. La squadra aveva bisogno di lui! Lo sai, no? E tu che fai? Dici di no per una questione di orgoglio? Ma che cosa fai?". Questa dichiarazione evidenzia un tono di frustrazione, quasi irriverente, per decisioni che Costacurta vede come egoistiche in un contesto di squadra.
Sulla nomina di Gattuso come commissario tecnico, il parere di Costacurta è invece positivo e diretto. "Scelta condivisibile. Se c’è una persona che può trasmettere valori di appartenenza ai ragazzi è Rino". Per lui, Gattuso rappresenta la figura ideale per instillare disciplina e senso di appartenenza in una generazione che, secondo le sue parole, manca di questi valori.
Infine, Costacurta traccia un confronto netto tra il passato glorioso e l’oggi della Nazionale, lamentando una perdita di prestigio internazionale. "Io giocavo in Nazionale con Maldini, Nesta, Vieri, Baresi, Del Piero, Baggio, Walter Zenga in porta. C’erano i giocatori più forti del mondo. Oggi nella Nazionale chi potrebbe mai essere considerato tra i più forti al mondo? Forse solo Barella". Questa riflessione, con un velo di cinismo, chiude il suo discorso, underscendo come la squadra di un tempo incutesse timore e rispetto, mentre ora il livello sembra calato drasticamente.