Il calcio italiano sprofonda tra illusioni e retromarce: tra critiche velenose e un futuro che sembra un rebus senza soluzione #CalcioItaliano #Criscitiello #Sportitalia #Critiche
Il calcio italiano continua a fare acqua da tutte le parti e a scivolare, senza troppi riguardi verso chi dovrebbe guidarlo. Michele Criscitiello, nel suo editoriale su Sportitalia.it, non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione attuale del nostro pallone nazionale.
Il giornalista ha messo il dito nella piaga nelle dinamiche kafkiane e di incompetenza che sembrano aver invaso e paralizzato il sistema del calcio nostrano. In modo piuttosto diretto ha sottolineato che “il calcio italiano non sta vivendo il suo momento migliore”, un eufemismo che troppo spesso somiglia a una presa in giro per gli appassionati e non solo.
Ancora più spietato è il giudizio che pone l’attenzione sulle scelte politiche e tecniche, definendo alcune protagoniste come “illusioni che fanno perdere tempo e risorse” a discapito delle reali necessità di cambiamento. Criscitiello mette in luce come ci sia una forte tendenza a guardare al passato con nostalgie e modi di fare antiquati, mentre il mondo corre altrove.
Un elemento centrale del suo discorso riguarda la mancanza di autorevolezza e di una visione chiara nelle gestioni, che “continuano a litigare su dettagli insignificanti mentre il resto del continente ci sorpassa”. È una fotografia senza filtri di un calcio che fatica a stare al passo, appesantito da giocatori e dirigenti poco ispirati e incapaci di cambiare davvero marcia.
L’editoriale si spinge a paventare scenari quasi grotteschi, dove il futuro appare come un rebus impronunciabile. La speranza, però, resta nell’ammissione dei problemi e nella volontà di uscire da questa palude stagnante, perché come dice Criscitiello, “non c’è mai stato momento più urgente di adesso per prendere decisioni coraggiose”.
Un quadro fosco in cui il calcio italiano si ritrova ancora una volta a dover fare i conti con se stesso, tra critiche pungenti e una fame di cambio vera, che però tarda ad arrivare.