domenica, Settembre 22, 2024
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Criscitiello esplode: “Dovrebbe essere un dirigente, preferisce stare in vacanza. Chiamalo sciocco”

La Situazione Delicata di una Big Italiana: L’Analisi di Michele Criscitiello

Nel suo consueto editoriale del lunedì su Sportitalia.it, Michele Criscitiello ha affrontato la complessa situazione che coinvolge una delle principali squadre italiane, il Milan. L’assenza di Zlatan Ibrahimovic è al centro del dibattito, con una divisione tra chi lo difende e chi lo critica.

Il Ruolo di Ibrahimovic

Criscitiello ha condiviso la sua opinione: "Da giorni parliamo dell’assenza di Ibrahimovic a Milano e Milanello. Ci sono gli innocentisti e i colpevolisti. Alla fine, Zlatan non ha né torto né ragione. Lui, con la società, è stato chiaro dall’inizio. Ho le mie cose e non le cancello per fare il dirigente del Milan. Non è un dirigente qualsiasi ma è un investitore e il vero problema è che Ibra ha smesso troppo tardi di giocare a calcio e ha iniziato troppo presto a fare il Direttore."

Questa affermazione mette in evidenza le difficoltà di Ibrahimovic nel bilanciare i suoi nuovi compiti dirigenziali con le sue attività personali. Criscitiello sottolinea che, senza una figura in grado di sostituire Zlatan, i problemi del Milan rischiano di persistere.

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Le Sfide per il Milan

Criscitiello continua la sua analisi affermando: "Purtroppo Ibra si è calato nella parte ma o crea un secondo Zlatan oppure i problemi si continueranno a ripetere. Certamente è stato sfortunato perché dalla sua partenza è successo di tutto. Sconfitte, mal di pancia e conferenze di presentazione. Ibra vuole diventare Dirigente ma non ha tanta voglia di fare gavetta e rinunciare ai suoi introiti. Chiamalo fesso. Il vero problema è il Milan."

Secondo Criscitiello, la situazione attuale del Milan è critica e richiede un intervento mirato della dirigenza. Le sconfitte e le problematiche interne sono sintomi di una crisi più profonda che deve essere affrontata con urgenza.

Criscitiello: Una Conclusione Amara

Le osservazioni di Criscitiello culminano in una conclusione pungente: "Una società così deve venire prima di tutto. Furlani ci mette la faccia e lo apprezziamo ma la linea di difesa, in conferenza, doveva essere ben diversa. I casi Theo e Leao andavano gestiti in maniera diversa e se prendi Fonseca devi tutelarlo maggiormente anche in pubblico. Il Milan ha 3 strade senza via di uscita: Venezia, Liverpool e Inter. O riparte alla grande o sarà dichiarato ufficialmente lo stato di emergenza."

Questa analisi sottolinea che, senza un cambiamento significativo nella gestione della squadra, il Milan rischia di affrontare una crisi senza precedenti. La scelta del giusto percorso diventa quindi cruciale per il futuro della squadra.

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