Il calcio italiano a due facce: chi ha brillato e chi ha deluso in questa stagione da urlo o da incubo? Scopriamo insieme voti e giudizi senza filtri! #SerieA #Pagelle #Calcio #Campionato
Il campionato italiano ha sfornato drammi, sorprese e qualche delusione cocente. Michele Criscitiello ha messo nero su bianco le sue pagelle di fine stagione, senza peli sulla lingua, smontando sogni e costruendo verità scomode. Ecco chi è uscito promosso e chi bocciato.
Partiamo dai protagonisti indiscussi: “Insigne ha dimostrato tutta la sua classe, segnando gol pesanti e trascinando la squadra con personalità”. Il fantasista, spesso criticato, ha invece fatto vedere a tutti di essere un patrimonio calcistico, capace di crearsi occasioni da solo e non solo.
Sul fronte tattico, la squadra ha mostrato una solidità impensata solo un anno fa, ma non mancano le pecche: “alcuni giocatori non hanno rispettato le consegne, mettendo a rischio la compattezza difensiva”. Evidente dunque che la fragilità mentale, più che tecnica, può fare la differenza tra vittoria e fallimento, specialmente in partite decisive.
Non è andata benissimo neanche ad alcuni big: “Il rendimento altalenante di alcuni senatori ha penalizzato una rosa costruita per ben altro obiettivo”. Forse il troppo protagonismo personale o semplicemente la pressione di una stagione lunga e complicata hanno inceppato gli ingranaggi di un motore che sembrava più roccioso.
Chi invece ha sorpreso tutti è il giovane talento lanciato con coraggio, capace di cambiare ritmo e garantire quel brio che mancava: “La giovane promessa ha dimostrato di non temere il palcoscenico, regalando giocate di qualità e personalità”. È il raggio di sole in una stagione spesso nuvolosa, una scommessa che sembra destinata a diventare certezza.
Il giudizio finale è amaro per chi si aspettava un trionfo, ma realistico: “Alla fine del campionato emerge una squadra da rivedere in molte sue zone, ma con grandi potenzialità su cui lavorare”. Il lavoro da fare è tanto, la strada da percorrere ancora lunga, ma il campionato ha almeno fatto chiarezza sulle vere capacità e limiti.
Un verdetto tagliente ma necessario, per scuotere gli animi e mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità: nessuno escluso.