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Da 0 a 10: le pa**e quadrate di Lukaku, il nuovo Zielinski pensato da Conte, Raspadori che terrorizza ADL e lo spoiler sugli acquisti di gennaio

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Zero a chi si farà distrarre dal mercato di gennaio. “Sarebbe da abolire” dice Conte, sornione più dello Stregatto nel Paese delle Meraviglie. Si aspetta dei ritocchi, ma ha un timore: che qualcuno venga distratto dai rumors in questo mese di tante trattative e pochi affari. È riuscito a creare un meraviglioso equilibrio ed ha il timore che possa essere turbato. Gli ingranaggi sono più permalosi di quanto si possa pensare, basta la minima variazione e si incastrano.

Prodezza difensiva e crescita personale

Uno come l’intervento di Meret, ma che intervento! Forse era fuorigioco a inizio azione, ma la giocata resta. Ed è una conferma, ulteriore, del grandissimo momento di forma di Alex, che omaggia Garella con la paratona col piede sul tiro ravvicinato di Yeboah. La fiducia è come il balsamo per i capelli: fa bene e ti fa sembrare più bello.

Le memorie storiche del campionato

Due anni dopo. Dallo Spezia al Venezia, dal destro al sinistro, da Spalletti a Conte. Era il 10 settembre 2022, primi vagiti di quella creatura meravigliosa che avrebbe poi incantato il mondo intero con uno scudetto da favola. Raspadori aveva sbloccato quella gara, dato un calcio al destino che pareva avere piani differenti, così come nel pomeriggio del 29 dicembre 2024. Che strana la storia, che fa i giri immensi, e poi ritorna a bussare alle porte dei romantici, di chi non ha smesso di crederci. Sto volando Jack.

Progetti per il mercato e nuove prospettive

Tre acquisti. Il Napoli vuole fare, almeno, tre acquisti a gennaio. Non sarà semplice, perché quello invernale è più contorto di una donna che ti dice ‘Non ho niente’ ed invece nella testa sta già preparando una guerra che al confronto la battaglia del Fosso di Helm del Signore degli Anelli era un conviviale ritrovo tra vecchi compagni di classe. La premessa è: non riponiamo aspettative esagerate, che poi ci restiamo male. Ad esempio: ho visto gente storcere il naso per Danilo, che sarebbe invece un perfetto innesto per completare la difesa e non turbare gli equilibri.

Quattro-uno, come i punti in classifica che sono di tutto il gruppo. Bello il messaggio lanciato dall’allenatore, che ha il coraggio di cambiare modulo negli ultimi venti minuti e pesca il jolly dalla panchina. “Non ci sono tanti giocatori da gol, dobbiamo aumentare sotto questo aspetto per evitare attacchi cardiaci” dice il tecnico, che di fatto spoilera un indizio sui calciatori che vorrebbe a gennaio oltre al centrale in difesa. Un esterno di tutta fascia col gol nelle corde (Dorgu), ed un centrocampista alla Zielinski (Pellegrini?).

Cinque sold out al Maradona, una spinta costante, una mano invisibile, un vento benevole che soffia nelle vele. Lo stadio è uno spettacolo di colori, sorrisi, abbracci. Un’anziana signora mostra un cartello ‘Ragazzi non spingete, perché ho 80 anni e nun voje carè’, genialità sviscerata in poche parole di un popolo sempre più fiero, orgoglioso, unito. A difesa di quei colori, di una città che gonfia sempre più il petto per le sue meraviglie, pronta a combattere i suoi atavici mali. Il calcio è solo l’inizio, di un sentirsi parte di un tutto. “Strappami la pelle dalle vertebre, ma dimmi pecchè nun vuo’ cchiù parla’ cu me”.

Sei e mezzo alla reazione da calciatore con le palle di Lukaku. Parte bene, poi si presenta dal dischetto che sarebbe pure specialità della casa, ma calcia male. Una tranvata, che ammazzerebbe un toro, con tutto il fuoco amico che già gli trivella la schiena. Ci si potrebbe lasciar andare, invece Romelu gioca un 2° tempo da trascinatore vero, sfonda la difesa del Venezia e solo il palo gli nega il gol, apre distese per i compagni mostrando una forma fisica finalmente al top, come conferma la discesa 50 metri palla al piede. La moda di quest’anno è massacrarlo, ma il pallone non è una cosa che tutti riescono ad analizzare con lucidità. Assolti per non aver compreso il fatto. Ed il valore di questo numero 9.

Sette volte di corto muso in campionato, vincendo con un solo gol di scarto. Questo dicono i numeri, poi le partite le devi vedere. E se pensi che il Napoli che ha vinto ad Empoli, su rigore, sia lo stesso di questo che ha battuto il Venezia, allora vuol dire che non sapresti distinguere nemmeno un Caravaggio da una banana attaccata col nastro adesivo ad una parete. La squadra è in crescita, tutta. Crea molto di più, ha proposto interessanti novità nella fase offensiva, può contare su tre esterni d’attacco di primo livello e su una panchina dal grande potenziale. Insomma, c’è Corto Muso e Corto Muso. Col Venezia poteva finire pure sei a zero, non trovate?

Otto ai tre tocchi, prima del cross, che sono pennellate di grandezza. C’è un pallone volante, che David Neres riceve spalle alla porta. Sarebbe già difficile controllarlo, lui fa di più: lo controlla al volo, poi si prepara al cross nel battito d’ali di un colibrì. Il brasiliano è il calcio. È tuo papà che si alza in piedi dalla sedia, le mani che vanno alla testa per lo stupore, il fiato mozzato all’ennesima giocata. Gioca a pallone, come se fosse su una spiaggia. Se ne frega dei calcoli, è puro istinto, classe cristallina. Ogni pallone che riceve è una scoperta, un viaggio fantastico, un dribbling che sta per arrivare. Sono farfalle nello stomaco, campane nella testa: E si chest nunn’e’ ammore Ma nuje che campamme a ffa’…

Nove a Conte, che la vince con i cambi, ma non solo. L’aveva già vinta prima, da quando è riuscito a trasmettere a questa squadra quella voglia, la sua matta e disperatissima voglia, di vincere ‘anche quando gioca a carte con la figlia’. Il suo nuovo Napoli ha raccolto 41 punti in 18 partite e sparso una sensazione diffusa: che possa solo migliorare. Anzi, pare ontologicamente destinato a migliorarsi, una tensione evolutiva guidata da un leader Maximo. Per gli altri potrebbero essere Volatili per diabetici, direbbe Lino Banfi.

Dieci al senso del dramma di Raspadori, al pari di tua nonna che a 7 e mezzo arriva a puntare un euro quando ha il dieci di denari (solitamente punta al massimo 20 centesimi), facendo lo sguardo truce che al confronto Teddy KGB in the Rounders era uno che si giocava gli spiccioli. Come Polly, alla fine arriva Jack, col suo mancino e la sua voglia di sentirsi ancora importante per questa squadra. Ha tecnica, senso del gol, gioca con i due piedi senza fare troppa differenza e pure tante richieste sul mercato. Cosa farà il club? Cosa deciderà Conte, che dice di stare lavorando per trasformarlo in un interno di centrocampo. E se fosse proprio Raspadori quel centrocampista, leggi il punto quattro, alla Zielinski che il Napoli sta cercando? Al mercato di gennaio, l’ardua sentenza. De Laurentiis è terrorizzato dall’idea di cederlo e vederlo esplodere altrove.

Fonte Verificata

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