La Serie A affoga nella mediocrità, ma un veterano la salva all’ultimo respiro #SerieA #CalcioInCrisi #ModricHero
La prestazione penosa di Milan e Bologna ha lasciato tutti senza parole, con una partita che definire disastrosa è un eufemismo. “Difficile vedere giocare peggio di Milan e Bologna. Per fortuna c’è un campione, di anni quaranta, che restituisce il significato al calcio”, una critica che colpisce dritto al segno, evidenziando come il calcio italiano stia perdendo la sua essenza.
Passando a un’analisi più approfondita, la figura di Modric emerge come l’unico faro in una tempesta di errori e teatralità. “Modric ha risolto una partita brutta, nello sciopero dei tifosi e della comitiva arbitrale, che ha portato alla puntuale sceneggiata di Allegri, ormai vittima del personaggio costruitosi a Torino, l’espulsione fa parte della sua sguaiata commedia, il risultato non deve ingannare e va fatta una riflessione generale sulla mediocrità tecnica e agonistica della Serie A, mascherata, in alcuni casi, dal numero spettacolare di gol, trattasi di episodi, non conseguenze di football intenso e di qualità”. Questa descrizione non lascia spazio a illusioni, svelando la facciata di un campionato che si regge su colpi di fortuna più che su vera abilità.
Infine, il discorso si sposta su un’annosa piaga del calcio italiano: la gestione dei talenti locali. “La vittoria del Milan è un vaccino importante per la classifica milanista, resta la malinconia di vedere un ragazzo italiano, Ricci, costretto a fare la riserva, secondo cattive abitudini degli allenatori, lo spogliarellista Allegri fra questi”, un commento che sottolinea senza filtri come le scelte tattiche spesso penalizzino i giocatori autoctoni, perpetuando un circolo vizioso di favoritismi e superficialità nel nostro campionato.