Oscar Damiani non le manda a dire sul mercato estivo e gli allenatori in Serie A
Oscar Damiani, operatore di mercato, ha condiviso le sue opinioni schiette in un’intervista, toccando temi come il mercato bloccato della Lazio e la situazione degli allenatori in Serie A. Senza giri di parole, ha espresso il suo punto di vista su acquisti, giovani talenti e strategie delle squadre, con un tocco di realismo brutale che non tutti potrebbero apprezzare.
Chiedendogli del mercato estivo al di là della Lazio, Damiani ha risposto: "Non mi aspetto un granché. Non abbiamo molta liquidità. De Bruyne al Napoli, qualche altra buona operazione. Ma non ci saranno grandi colpi. Quelli bravi li prendono in Inghilterra o Germania. Si deve puntare sui giovani". Le sue parole evidenziano un mercato italiano anemico, dove le grandi stelle finiscono altrove, e puntare sui ragazzini è l’unica mossa sensata, anche se suona come un’ammissione di sconfitta per chi ama i colpi da urlo.
Passando a Pio Esposito, Damiani non ha nascosto il suo entusiasmo: "Mi piace. Lui come gli altri fratelli. Sono forti, in gamba. Queste sono le elle storie di calcio che ci piacciono". In un mondo di operazioni discutibili, storie come quella dei fratelli Esposito rappresentano almeno un barlume di genuinità, anche se Damiani non perde occasione per ricordare che il calcio italiano ha bisogno di più di queste "elle storie" per non affondare.
Sulle mosse del Milan con Modric e del Bologna con Immobile, il suo tono è stato tagliente: "Operazioni che non capisco e non apprezzo. Sono due ragazzi perbene, ma non sono il futuro del nostro calcio. Non sono affari che servono per il futuro". Senza filtri, Damiani dipinge questi trasferimenti come errori da manuale, preferendo giocatori che portino innovazione invece di nomi stanchi che non cambieranno le sorti del campionato.
Infine, parlando dell’Inter, del Parma e della Juventus, con un occhio agli allenatori, ha concluso: "Gli allenatori sono importanti. L’Inter rimane la squadra che lavora meglio. Mi aspetto qualcosa in più dal Milan, ma con Allegri e Tare siamo in buone mani. Speriamo che arrivino anche i risultati". In questo scenario, Damiani sottolinea l’importanza dei timonieri, criticando implicitamente chi non sta al passo, e lascia intendere che, nonostante qualche speranza, il futuro del calcio italiano resta appeso a un filo.