Agente D’Amico: il calcio italiano è un relitto globale, con Insigne come unica speranza di fantasia #CalcioInCrisi #InsigneRitorno #OsimhenJuve
Andrea D’Amico, agente di calciatori, ha condiviso le sue opinioni schiette in un’intervista radiofonica, smontando senza pietà il mondo del calcio con un tocco di realismo crudo. In un’era dove il gioco è più un business globale che uno sport puro, D’Amico non risparmia critiche al campionato italiano, etichettandolo come un passaggio passeggero per talenti in declino o in ascesa.
“Il calcio sta diventando sempre più globale ed è una delle prime cinque aziende a livello internazionale. Ha un significato sociale, politico ed economico. Una volta si diceva ci fosse solo il business, oggi è diventato anche entertainment. Oggi vediamo che l’Arabia Saudita usa il calcio come valuation del paese. Siamo assurdamente autoreferenziali, pensiamo di essere il campionato più bello del mondo, quando in realtà siamo un campionato di passaggio dove o vengono i calciatori vecchi come Dzeko e Modric o i giovani ci usano come trampolino. L’azienda calcio lavora su un modello di business superato. Sono fallite, dal 2000 ad oggi, 190 squadre professionistiche. Oggi il calcio è poco attrattivo per gli investitori a meno che non vengono dall’estero perchè prendono a prezzo di saldo. Se ci sarà il coraggio di dare una programmazione diversa allora diventerà attrattivo anche per gli imprenditori italiani.”
Passando a temi più specifici, D’Amico si sofferma sul futuro di un giocatore simbolo, sottolineando come il calcio italiano stia perdendo la sua essenza creativa. In un contesto dove le partite spesso somigliano a scazzi tattici senza anima, la qualità individuale diventa un’ancora di salvezza.
“Il futuro di Insigne? E’ tornato in Italia, adesso vediamo quali siano le prospettive concrete. La cosa più importante è che lui sta benissimo e il nostro calcio ha bisogno di grande qualità come ce l’ha Insigne. Spesso vediamo partite noiosissime, il calcio è anche fantasia, non solo tatticismo. I campioni di una volta oggi non ci sono più, sembrano tutti impacchettati dentro certi tatticismi. Osimhen alla Juventus l’anno prossimo? Sarebbe un grande acquisto per la Juventus”.
In sintesi, le parole di D’Amico dipingono un quadro spietato del calcio attuale, un settore che arranca tra illusioni e realtà economiche, con figure come Insigne che potrebbero ancora ravvivare un gioco troppo spesso ingessato. Una sveglia brutale per un’industria che deve reinventarsi o rischiare di sprofondare.