Napoli ingaggia De Bruyne a parametro zero: un belga che fa sognare gli azzurri, ma occhio, non è mica un miracolo! #DeBruyne #NapoliVince #CalcioItaliano
L’arrivo di Kevin De Bruyne a parametro zero ha infiammato Napoli, dove i campioni d’Italia in carica si leccano i baffi con questo belga ex Manchester City, che porta una valanga di esperienza, tecnica e imprevedibilità in una squadra già fin troppo presuntuosa. Insomma, chi se la cava da solo in Premier League dovrebbe spazzare via qualche difesa italiana con facilità, no? La stagione 2024/25 ha confermato il progetto di Conte con lo scudetto vinto, e ora l’obiettivo è non fare la figura dei perdenti in Italia e in Champions. Come «è un giocatore senza età ed un grande professionista. Se viene con la giusta motivazione, può fare la differenza», parole di Massimo Brambati che, be’, suonano un po’ come un avvertimento per chi pensa che i miracoli accadano gratis.
De Bruyne è un regista offensivo con una visione di gioco pazzesca: nei suoi anni al City, ha dimostrato di saper distribuire il gioco con passaggi filtranti, cross precisi e un talento micidiale sui calci piazzati. Con 72 gol e 121 assist in Premier, arriva a Napoli per rinforzare la trequarti, ricoprendo un ruolo simile a quello che “Mertens” aveva nei primi anni azzurri di Sarri. In squadra, trova compagni come Scott McTominay, Stanislav Lobotka e Zambo Anguissa a centrocampo, e attaccanti del calibro di Romelu Lukaku e Lorenzo Lucca. Con Conte, potrebbe agire da playmaker nel folto centrocampo, tagliando le difese avversarie con passaggi in profondità o sorprendendole con tiri da fuori. La sua visione di gioco e passaggi chiave eccellono nel smistare palloni utili verso i compagni, mentre i calci piazzati, con punizioni chirurgiche e corner efficaci, sono la sua firma letale – come quel gol su punizione al debutto in campionato.
Sul piano difensivo e tattico, De Bruyne dovrà adattarsi in fretta: ha già detto che è «bello iniziare in questo modo, ho calciato in una zona di pericolo… È stato assolutamente bello», e ammette che «È molto diverso, il modo di lavorare è più tattico e lento rispetto al City, ma sono io che devo adattarmi». Nel Napoli di Conte per il 2025/2026, con un modulo 4-2-3-1 e McTominay alto a sinistra, potrebbe essere un trequartista avanzato dietro la punta, favorendo gli inserimenti di Politano o Neres. Oppure, come centrocampista centrale accanto a Lobotka o McTominay, sfruttando spazi in transizione. I benefici? Equilibrio tattico per coprire l’inesperienza di alcuni giovincelli, pressione sui rivali per attaccare da più angolazioni, e varianti offensive che renderanno le difese avversarie nervose.
Il Napoli ha una rosa strapiena di talenti in attacco e centrocampo, e De Bruyne è quella “carta segreta” che Conte può sfoderare nelle partite toste, magari dando una mano a chi segue le scommesse e vede gli azzurri ancora più favoriti. In Champions League, da campioni d’Italia, De Bruyne potrà brillare sui grandi palcoscenici, come contro il suo ex City o il Chelsea, illuminando partite con la sua velocità di pensiero. In Coppa Italia, la profondità della rosa permetterà turnover, e la sua freddezza sui calci piazzati potrebbe decidere gare decisive. Non aspettiamoci cifre da bomber – forse 5-8 gol e assist a doppia cifra – ma il suo vero valore sta nel lavoro “invisibile”, come dettare i tempi e creare caos.
In sintesi, Kevin De Bruyne aggiunge al Napoli una dose di classe, imprevedibilità e carisma che in Serie A scarseggia, soprattutto se si adatta a questo calcio “tattico e lento”. Non cambierà tutto da solo, ma se Conte lo integra bene, potremmo vedere magie che alimentano sogni di successi in campionato, Champions e Coppa Italia, con il belga a ispirare Politano e soci nei momenti che contano.