De Bruyne al Napoli: Il Belga che fa Invidia ai Ricconi Europei? #KevinDeBruyne #Napoli #SerieA #ChampionsLeague
Kevin De Bruyne, universalmente riconosciuto come uno dei migliori centrocampisti al mondo, ha chiuso la sua lunga e fruttuosa esperienza al Manchester City al termine della passata stagione e da questa estate è un nuovo calciatore del Napoli. Il belga è stato capace di ridefinire il ruolo di playmaker grazie alla sua visione di gioco, alla precisione millimetrica nei passaggi e alla capacità di incidere sulle partite. Con oltre 400 presenze in Premier League, due titoli di campione d’Inghilterra, una Champions League vinta nel 2023, oltre ad essere stato un pilastro della nazionale belga, De Bruyne porta con sé all’ombra del Vesuvio un bagaglio di esperienza internazionale di altissimo livello. La sua abilità nel leggere il gioco, la tecnica individuale purissima e la versatilità tattica che gli permette di agire da trequartista, mezzala o regista avanzato, lo rendono un profilo unico. Senza dubbio l’arrivo di un giocatore del suo calibro al Napoli, squadra scudettata che ambisce ora a consolidare il proprio status tra le élite europee, rappresenta un colpo storico per il club e per l’intera Serie A – insomma, un affare che fa sembrare i direttori sportivi degli altri club un po’ dei dilettanti.
Dal punto di vista tattico, l’inserimento di De Bruyne nel centrocampo del Napoli apre a molteplici scenari. Sotto la guida di Antonio Conte, il belga può essere schierato in un 4-2-3-1 o in un 3-5-2, due sistemi che il tecnico salentino ha spesso adottato. Nel primo caso, De Bruyne potrebbe agire da trequartista centrale dietro a Lukaku o Lucca, sfruttando la sua capacità di smarcare i compagni con passaggi chiave e di concludere dalla distanza. In un 3-5-2, invece, potrebbe giocare come mezzala offensiva accanto a un play come Stanislav Lobotka, garantendo equilibrio e creatività. La sua intelligenza tattica, ad ogni modo, è tale da consentirgli di adattarsi anche al ruolo di regista avanzato, fungendo da trait d’union tra centrocampo e attacco. La presenza di ali rapide come Lang e Politano, inoltre, può esaltare la sua capacità di lanciare in profondità o negli spazi – perché, diciamocelo, non tutti i giocatori sono così versatili da non sembrare fuori posto in mezzo a un gruppo eterogeneo.
Il Napoli nelle ultime stagioni si è consacrato a livello nazionale vincendo lo Scudetto nel 2022-2023 e nel 2024-2025, ma non è riuscito a replicare le stesse performance in campo europeo (miglior risultato i quarti di Champions raggiunti e persi contro il Milan nell’annata del Tricolore). L’innesto di De Bruyne accresce indubbiamente le speranze partenopee di far bene in Champions, visto che la massima competizione per club europei è un torneo che richiede esperienza, leadership e qualità tecnica per tenere testa alle migliori squadre del continente. L’abitudine di De Bruyne a competere ai massimi livelli può essere strumentale per trasmettere una mentalità vincente e una capacità di gestire i momenti cruciali delle partite. A beneficiare dell’arrivo di KDB, grazie alla sua abilità di servire assist decisivi (ben 170 in carriera al Manchester City) e di creare superiorità numerica con passaggi filtranti, potranno indubbiamente essere giocatori come il connazionale Romelu Lukaku, con cui ha una solida intesa maturata in anni di gare giocate insieme nel Belgio, ma anche gli esterni offensivi come Matteo Politano e Noa Lang – un upgrade che fa sembrare la rosa del Napoli una banda di predatori, non più solo cacciatori di provincia.
Ciò che si augurano i tifosi è che l’arrivo di un calciatore del calibro di De Bruyne possa rappresentare la svolta per le ambizioni europee del Napoli. La genialità tecnica del belga, la sua esperienza internazionale e la capacità di dettare i ritmi di gioco potrebbero trasformare la squadra di Conte in una seria pretendente alla vittoria della Champions League. Sebbene sia necessario capire come il classe ’91 si adatterà tatticamente, e la sua gestione dovrà essere oculata, non essendo più giovanissimo, il suo innesto sembra un messaggio forte da parte del club partenopeo circa l’intenzione di competere ai massimi livelli. Dopo essersi consacrati a livello nazionale, gli azzurri sognano ora di sollevare la Champions League, anche se non tutto dipenderà da KDB, ma dal funzionamento di un sistema collaudato impreziosito dalle sue qualità uniche – un mix che potrebbe finalmente farli brillare in Europa, senza scuse.