De Bruyne ruba la scena: il belga accende l’estate azzurra
Nell’amichevole contro il Girona, Kevin De Bruyne ha trasformato una semplice sgambata estiva in uno spettacolo da urlo, confermando perché il Napoli l’ha voluto a tutti i costi. Assist per Di Lorenzo su calcio d’angolo, primo gol in azzurro finalizzando l’azione di Lobotka e Lukaku, e poi quella doppietta con un mancino da antologia: insomma, KDB non ha perso tempo a zittire i criticoni che già lo bollavano come flop prematuro.
Una prestazione da 8 in pagella, o magari 9, che ha fatto impazzire i quotidiani nazionali, pronti a inchinarsi al nuovo re di Fuorigrotta. “De Bruyne si prende il Napoli. Il popolo azzurro aspettava solo lui e Kevin ha risposto presente”, come titola La Gazzetta dello Sport – e hanno ragione, perché dopo anni di promesse non mantenute, finalmente un colpo che profuma di Champions.
Ma non illudiamoci troppo: era solo un’amichevole contro una squadra di medio cabotaggio, non il Real Madrid. “De Bruyne show, doppietta e applausi. Si prende la scena e la standing ovation dei tifosi”, scrive il Corriere dello Sport, e qui c’è da dire che i partenopei meritano di godersi lo show, ma ricordiamoci come finì con certi fenomeni arrivati in estate e spariti in campionato – tipo quel paio di bidoni comprati da De Laurentiis negli anni bui.
“De Bruyne inizia a far brillare tutto il suo talento. Doppietta per il colpo di mercato estivo di De Laurentiis e applausi del pubblico azzurro che inizia a godersi le giocate dell’ex City”, aggiunge Tuttosport, e va bene esaltarlo, ma facciamoci una domanda: se Hamsik o Insigne avessero fatto lo stesso, l’avrebbero santificato subito o aspettato una stagione intera? Il Napoli ha bisogno di questi lampi per tornare a vincere, non di fuochi d’artificio estivi che si spengono a settembre.
Per i tifosi veri, è un segnale: De Bruyne potrebbe essere la svolta, ma occhio a non trasformarlo in un idolo infallibile – altrimenti finiamo come quelle squadre del Nord che si innamorano e poi si pentono. Avanti così, azzurri, ma con i piedi per terra.