Kevin De Bruyne rompe il silenzio su Conte e il suo confronto con Guardiola #Football #PremierLeague #ChampionsLeague
In una conferenza stampa che ha fatto drizzare le antenne dei tifosi, Kevin De Bruyne ha affrontato le domande spinose sul suo nuovo capo, dipingendo un quadro non proprio da luna di miele ma comunque intrigante. Il belga, sempre con quel suo aria da saputello del pallone, non si è risparmiato nel parlare di metodi tattici e di quanto un allenatore “pazzo” possa fare la differenza, anche se ammette di non aver ancora chiacchierato a fondo.
De Bruyne ha risposto così alle interrogativi su “Che impressione ti ha fatto Conte? Differenze di metodi con Guardiola?”: “Non ho parlato ancora molto con l’allenatore, abbiamo fatto un paio di sedute in campo in cui ci siamo parlati, ma in campo. Lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham in Premier, anche se allora giocava a cinque ed è diverso rispetto al nostro modulo attuale. So che è molto tattico. Il fatto che un allenatore di questo calibro, uno tra i migliori degli ultimi dieci anni, è un gran bel segno. Credo di poter imparare tanto con lui, ma finora abbiamo fatto solo due sedute. Ora mi sto guardando intorno, vedo cosa fa la squadra. Credo che a inizio campionato sarò pronto, sfrutto questo tempo per vedere come funziona la squadra, come lavorano allenatore e staff, in 5-6 settimane sarò pronto”.
Quando gli è stato chiesto quanto conti la presenza di Conte nella sua decisione, De Bruyne non ha nascosto un po’ di cinismo misto a realismo, tipica roba da veterano che ha visto di tutto. Lui, che ha lavorato con i cosiddetti geni del calcio, non si è fatto illusioni sul essere il centro del mondo.
E ha ribattuto: “Aiuta sicuramente la presenza di un allenatore così. E’ bello poter lavorare con lui. Ho lavorato con Guardiola 9 anni, ma poi ho lavorato anche con altri ottimi allenatori prima. Ogni allenatore ha il proprio stile. Tutti gli allenatori più bravi siano fenomenali dal punto di vista tattico, sono un po’ pazzi, un po’ come noi giocatori. Non credo che la squadra venga costruita attorno a me. Io posso dare il mio contributo con la mia esperienza, ma sostanzialmente sono qui per aiutare la squadra a crescere. Darò il 100%, ci saranno tante partite e servirà il contributo di tutti”.
Insomma, De Bruyne sembra pronto a tuffarsi nel nuovo progetto, ma con quel tocco di irriverenza che fa capire: nel calcio, tutti i grandi allenatori sono un po’ matti, e forse è proprio quello che serve per vincere. Chissà se Conte riuscirà a domare questo talento senza finire lui stesso tra i pazzi del pallone.