Il Napoli pronto a stravolgere le gerarchie: le previsioni di Giordano e le nostre riflessioni
Bruno Giordano, leggenda del Napoli, non le manda a dire: “Stavolta il Napoli sta avanti all’Inter, a differenza della vigilia di dodici mesi fa. Ma se vinci lo scudetto, anche di un solo punto, sei stato più bravo e dunque hai già stravolto le gerarchie”. Queste parole accendono l’entusiasmo, specialmente dopo l’amaro in bocca della scorsa stagione, quando gli azzurri hanno vacillato contro squadre più ciniche.
Ma andiamo oltre: se Giordano ha ragione, è il momento di capitalizzare su una rosa rinforzata e un De Laurentiis più ambizioso, sgonfiando l’ego dell’Inter che si è abituata a vincere di misura. Confrontando con il passato, negli anni di Maradona vincere per un punto significava dominio assoluto – qui, potrebbe essere la svolta per riaccendere la rivalità con la Vecchia Signora.
Passando a Kevin De Bruyne, Giordano esalta: “In una squadra che si è rinforzata ovunque, sia in campo sia in panchina, la presenza di un fuoriclasse del genere può diventare decisiva. De Bruyne è il calcio, è l’autorevolezza, è il talento che diventa un fattore”. Bello sognare, ma ironico notare come i top player vadano altrove, mentre il Napoli si affida a Osimhen e Anguissa per fare la differenza – senza De Bruyne, dimostriamo che il vero calcio è sudore e cuore, non solo giocate da highlights.
Sulla griglia di partenza, Giordano prevede: “Napoli e Inter in prima fila, però con gli azzurri in pole”, e aggiunge un mix intrigante con Milan, Juventus e le sorprese come la Lazio di Sarri. È una stagione da non perdere, ma critichiamo pure: se Allegri rilancia il Milan, che sia una lezione per noi a non sbagliare più come due anni fa. Il Bologna di Italiano? Potrebbe rubare punti, ma ai tifosi del Napoli dico: preparatevi al divertimento, anche se dovremo essere spietati contro chi ci sottovaluta.
Insomma, Giordano ha ragione: questa Serie A promette scintille, con gli azzurri favoriti ma non infallibili. Discutiamone, amici partenopei: è ora di trasformare queste parole in trofei, o resteremo a chiacchierare al bar?