Napoli rinforza la rosa, ma è solo fumo negli occhi?
Il Napoli è già a sei acquisti e ne arriveranno altri, ma quanto è reale questa presunta rivoluzione? Un esperto come Luigi De Canio ha detto la sua in una chiacchierata radiofonica, sparando dritto senza tanti giri di parole. #Calcio #SerieA #NapoliMercato
De Canio, parlando del mercato del Napoli, ha sottolineato come il club stia affrontando le questioni lasciate in eredità da Conte. Secondo lui, le scelte stanno rendendo la squadra più competitiva in Italia, anche se non abbastanza per brillare in Europa. Ecco le sue parole: “I nomi che si fanno e le opportunità che possono esserci vanno tutte verso una decisione condivisa, il club ha capito bene le problematiche poste lo scorso anno da Conte, che diceva che sarebbe stato un miracolo vincere il campionato e che per essere competitivi bisogna alzare il tasso qualitativo della rosa. E lo si sta facendo. E’ certamente un mercato che soddisfa più Conte, perché c’è una rosa che ha più qualità. Ma questo non rende il Napoli una stella nel firmamento europeo. E’ più competitiva in Italia, ma in Europa è ancora una squadra che ha necessità di ben altro”.
Poi, c’è la questione della “ciliegina sulla torta”, con Lookman che era stato nominato come possibile colpo. De Canio, senza peli sulla lingua, ha ricordato ai tifosi napoletani che buttare soldi non garantisce trofei. Ha tirato in ballo esempi del passato per dire che non si vince solo spendendo: “Il tifoso napoletano dovrebbe ricordarsi quando si comprava Savoldi spendendo due miliardi, cifre inarrivabili per tutte le società, ma il Napoli non vinceva. Si diventa grandi quando si cresce in tanti aspetti, non solo quello calcistico. non è che se spendi tanti soldi, poi vinci”. Insomma, un bel ceffone alla mentalità “soldi uguale successo”.
Infine, sul ruolo di Conte e la sua capacità di adattare la squadra in una stagione lunga e imprevedibile, De Canio ha lodato l’allenatore per la sua versatilità. Non è uno di quelli fissati con un solo schema, e questo potrebbe fare la differenza: “Un allenatore preparato, come lo è Conte, che non è legato come altri ad un certo modo di stare in campo, se ha la possibilità di avere giocatori con caratteristiche tattiche diverse ha il dovere di valorizzarli, facendogli assimilare dei contesti dove può esprimersi al meglio. Dentro un certo canovaccio tattico, c’è la possibilità di poter variare. L’allenatore bravo è chi sa valorizzare le caratteristiche dei suoi e mette nelle condizione tutti di saper fare nella partita quello che devono fare”. In pratica, se Conte gioca bene le sue carte, il Napoli potrebbe sorprendere, ma senza illusioni: il calcio è un gioco sporco, e i miracoli non si comprano.