martedì, Dicembre 2, 2025

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ADL impone la politica del risparmio fino a giugno

 

Il diktat arrivato da Napoli, nei giorni scorsi, era stato abbastanza chiaro. Spendere il meno possibile da qui fino a giugno. Ed ecco perché sembrava strano che, dopo l’arrivo di Cyril Ngonge pagato 20 milioni, ci potesse essere un’altra grande spesa per un difensore.

Perché se è vero che Dragusin era il primo nome per praticamente tutti i club alle prese con l’acquisto di un centrale – Atalanta e Milan, oltre appunto al Napoli e al Bayern Monaco – dall’altro lato la penuria di profili portava a valutare nomi che, magari, non convincevano del tutto.

Nehuen Perez ha giocato tutte le partite (e tutti i minuti) fin qui disponibili in questa stagione. Difficile dire che non sia affidabile.

Così come è impensabile trattare un giocatore e poi decidere di fare retromarcia solamente per un’ottima prestazione di Ostigard. Da capire se c’è qualcosa d’altro oppure se, semplicemente, dopo avere preso Traoré e Dendoncker non ci sia altro spazio per un prestito. Oppure, appunto, utilizzare la soluzione in casa con il norvegese e aspettare giugno.

Perché è evidente che da qui fino al termine della stagione De Laurentiis voglia avere le mani libere. Chi fa bene viene riscattato, Ngonge è considerato un acquisto per il futuro in qualsiasi cosa. Sono quindi valutazioni differenti fatte nello stesso ambito. È uguale alla scelta di Mazzarri: perché spendere per Tudor quando si possono fare scelte di minore impatto economico e ugualmente valide? Va da sé che il lupo perde il pelo ma non il vizio. A riportarlo è Tuttomercatoweb.com.