Le dichiarazioni sfacciate di De Laurentiis sul Napoli e i rivali
Le parole di Aurelio De Laurentiis al Capalbio Film Festival, in occasione del Premio all’Eccellenza Cinematografica e riportate dalla Gazzetta dello Sport, mescolano calcio e box office con un tocco di regionalismo che non tutti gradirebbero. Il presidente del Napoli non le manda certo a dire, toccando temi come la passione calcistica e le sfide del campionato con un’irriverenza che sa di provocazione.
“Il Napoli conquista anche il box office? I napoletani in Italia sono tanti, la passione per il calcio è esplosiva.”
Nel parlare del documentario sul quarto scudetto e della prossima sfida contro il Milan, De Laurentiis non esita a puntare il dito sulle rivali, etichettandole con una schiettezza che fa storcere il naso ai benpensanti. È un campionato dove le vecchie gerarchie del nord vengono sfidate, e lui lo rende chiaro senza filtri.
“Chi è l’anti-Napoli? Le anti-Napoli sono sempre le solite tre del nord ai quali possiamo aggiungere un’Atalanta, una Roma che s’è molto rinforzata con Gasperini. Il campionato è estremamente combattivo, sarà molto divertente.”
Sulla partita Milan-Napoli, il suo approccio è tipicamente egocentrico, come se il calcio fosse una questione personale, e non c’è spazio per falsi sentimentalismi. È un modo di dire “prima io” che potrebbe irritare i puristi.
“Milan-Napoli? Io tifo sempre per me stesso, poi vinca il migliore.”
Toccando la recente vicenda con il Pisa, De Laurentiis liquida le critiche con un’aria di superiorità, mescolando amicizie e affari in un cocktail che sembra uscito da un film. Non c’è tremore nelle sue parole, solo un’autocompiacenza che fa parte del personaggio.
“Col Pisa sono tremate le gambe? No, mai. E’ gestito da un amministratore delegato che viene dal cinema ed è un mio grande amico. Complimenti a lui ed al Pisa.”
Infine, ammette che c’è sempre da aggiustare qualcosa all’inizio di una stagione, specialmente con tanti nuovi acquisti, ma lo fa con un pragmatismo che suona come un avvertimento: nel calcio, come nella vita, non si è mai perfetti, e lui lo sa bene. Un finale che lascia il campo aperto a nuove battaglie.