Il Napoli contro il Manchester City: occasioni perse e scelte azzardate
Valter De Maggio, voce nota nel mondo radiofonico napoletano, non ha risparmiato critiche taglienti sulla prestazione del Napoli nella sfida contro il Manchester City, finita 2-0. Con un approccio un po’ spigoloso, ha evidenziato come la squadra abbia buttato al vento un’occasione d’oro, giocando con ardore ma finendo per pagarla cara. Niente giri di parole: il calcio europeo è spietato, e lui lo sa bene.
Nel suo intervento, De Maggio ha espresso un rammarico evidente per come è andata la partita. “Ho solo un rammarico: abbiamo perso uno spettacolo. Il Napoli se la stava giocando con atteggiamento: uomo contro uomo, andando a pressare alto, accettando il rischio con una difesa altissima. Io ho visto Beukema e Buongiorno nella metà campo avversario, ho visto Lobotka a ridosso dell’area del City a mordere le caviglie a Rodri, ho visto il Manchester City in difficoltà ad uscire con la costruzione dal basso con Donnarumma costretto al lancio lungo.” Insomma, una squadra che ha osato troppo, rischiando di fare la figura del Davide contro Golia, ma finendo schiacciata.
La svolta è arrivata presto, al 18′ minuto, e De Maggio non ha esitato a definirla una “mazzata” che ha cambiato tutto. Poi, allineandosi alle idee di Conte, ha toccato le scelte tattiche, con un velo di ironia su come si gestiscono le partite ad alto livello. “Dopo 18 minuti è arrivata questa mazzata che cambia e svolta la partita. Il rammarico è di non aver pesato la vera forza europea di questo Napoli, ma poi mi allineo a tutto quello che ha detto Conte e mi riferisco anche al cambio di De Bruyne. Ma chi rincorreva? È un cambio logico, a parte che Conte ha spiegato in maniera brillante che non aveva altra scelta. Senza Di Lorenzo ha dovuto mettere Olivera spostando Spinazzola per ricomporre la linea difensiva, questo Conte lo ha spiegato.” In fondo, è il calcio: a volte le mosse geniali suonano come scuse, ma qui sembra che non ci fosse altra via.
Alla fine, le parole di De Maggio lasciano l’amaro in bocca, ritraendo un Napoli coraggioso ma immaturo di fronte ai giganti d’Europa. È una lezione dura, dove il pressing alto e i rischi calcolati non bastano se un colpo sfortunato ti fa crollare tutto.