Paolo De Paola nel suo articolo su Sportitalia ha evidenziato il deludente pareggio dell’Italia di Spalletti contro la Macedonia del Nord.
Paolo De Paola nel suo articolo su Sportitalia commenta il pareggio dell’Italia contro la Macedonia: “Nuovo scandalo contro una squadra che non sarebbe competitiva neanche nella Serie C. Il nostro incubo continua ad essere la Macedonia del Nord che, contro l’Italia, ha sorpreso con un altro risultato inaccettabile. Solo Elmas, un giocatore di riserva nel Napoli, è riuscito a metterci in difficoltà, un vero smacco. Da solo, contro undici, ha fatto meglio di noi, una vera brutta figura. Le condizioni del campo e la forma fisica dei giocatori non possono essere scuse, è questione di dignità persa perché una nazionale appena decente dovrebbe segnare almeno sei o sette gol contro avversari simili, come l’Inghilterra ha dimostrato”.
“No, questa è proprio una mentalità e un approccio ereditati dal passato che devono essere eliminati dalla mente di tutti i giocatori azzurri. Problemi pesanti che non si possono risolvere senza cambiare mezza squadra. Pessimo l’esordio di Spalletti: Donnarumma disastroso, Immobile (nonostante il gol) e Zaccagni inutili, Politano invisibile, centrocampo (Cristante e Barella) senza idee, fasce (Di Lorenzo e Di Marco) sterili. Nessuno di questi giocatori si esprime in modo simile nel proprio club. Perché? La Macedonia non può più essere il nostro terrore calcistico. Basta!”.
“È davvero difficile salvare qualcuno, ma da oggi in poi e soprattutto già dalla prossima partita, non vorremmo ancora vedere gli stessi giocatori che portano questo peso psicologico. È un vero e proprio blocco che va affrontato con interventi drastici. Soprattutto, bisogna risolvere il problema del gol. Questa Nazionale non riesce più a segnare. Fa molta fatica ad avvicinarsi all’area di rigore e quando ci arriva è per pura fortuna o per errori avversari. Non c’è collaborazione, non esiste dialogo. C’è una paura irrazionale contro un avversario davvero mediocre, ma che ci spaventa più di quanto dovrebbe. Eravamo fiduciosi di vedere qualcosa di diverso da Spalletti. Tante promesse, tante belle parole, anche la critica al suo predecessore. Spalletti ha sottolineato che il valore dell’inno nazionale è cento volte superiore a quello della Champions League. È vero, sono parole sacrosante che hanno riacceso le speranze dopo l’umiliante periodo con Mancini. Ma con questo inizio, Spalletti si allinea ai suoi predecessori almeno dal punto di vista tecnico. È vero, ci sono degli attenuanti; due partite troppo ravvicinate per aspettarsi grandi cambiamenti, ma riproporre ancora certi giocatori sembra troppo prudente e inadeguato a un momento che richiede agilità e cambiamenti radicali. Abbia più coraggio Spalletti: non chieda a giocatori inadeguati di fare le stesse cose che facevano i giocatori del suo Napoli. Troppo pochi di loro hanno la stessa conoscenza del suo stile di gioco. Contro l’Ucraina non sarà affatto facile e dopo l’entusiasmo iniziale nel vedere il tecnico campione d’Italia diventare CT della Nazionale, i sorrisi si sono subito trasformati in dubbi e preoccupazioni. Spalletti, in una sola partita, ha già perso i punti di partenza. Sta a lui recuperarli rapidamente“. Ha concluso De Paola.