Il mercato del Napoli zoppica già: l’infortunio di Lukaku suona l’allarme
L’infortunio di Lukaku ha acceso i riflettori sulle carenze del Napoli, e il giornalista Paolo Del Genio non ha perso tempo a sparare a zero. In una chiacchierata su Canale 8, ha sottolineato un problema evidente: “Non c’era bisogno dell’infortunio di Lukaku per capire che è un rischio avere solo due centravanti per una stagione da 50 e più partite.” Giusto, e chissenefrega dei miracoli, perché affidarsi a improvvisazioni non è strategia, è roulette russa.
Quella di Del Genio è una critica che fa riflettere: con Osimhen in Coppa d’Africa e Lukaku ko, il Napoli rischia di arrancare come in certe stagioni buie, tipo quando Higuain se ne andò e lasciammo buchi in attacco. Immaginate un De Bruyne centravanti? “Nel finale c’è stata la soluzione De Bruyne centravanti, ma è una cosa da 5-10 partite, non puoi partire così.” Forse un refuso per un altro nome, ma che ridere, come se adattassimo un trequartista e sperassimo in miracoli.
Serve un terzo attaccante, punto e basta, altrimenti Conte si ritrova con le mani legate. Del Genio ci va giù pesante: “Un terzo che può fare la prima punta serve e può creare una rivisitazione del mercato del Napoli in queste prime battute.” Vero, e se McTominay o Raspa dovevano essere l’alternativa, beh, è un po’ come affidarsi a un portiere part-time per le grandi sfide – una follia.
Parlando di Raspadori, che è scappato via: “Raspadori forse ha scelto la stagione sbagliata per andare via perché il minutaggio sarebbe aumentato. Non vorrei gli capitasse ciò che è capitato a Elmas.” Ironico, no? Lui che pensava di brillare all’Atalanta o chissà dove, mentre qui avremmo potuto usarlo come jolly. I tifosi veri lo sanno: meglio un errore interno che regalare talenti e restare con le ossa rotte.
Insomma, Napoli, svegliatevi: se non sistemiamo l’attacco, finiamo come l’Inter che perse Lautaro e si leccò le ferite. Discutiamone, perché questa è roba da far bollire il sangue azzurro. Valutate un Raspa o un rinforzo vero, prima che sia tardi.