Diego Demme, ex calciatore del Napoli, ha raccontato la sua esperienza nel club azzurro in un’intervista rilasciata all’edizione odierna de Il Mattino. Demme ha affrontato vari argomenti, tra cui la difficile accettazione dell’esclusione dalla rosa dopo una buona partita giocata con la Lazio.
Nostalgia di Napoli
L’italo-tedesco ha espresso la sua nostalgia per la città di Napoli: “Che cosa mi manca di Napoli? Alzarmi la mattina senza vedere il mare e il Vesuvio fa un certo effetto dopo tutti questi anni. Io ho sempre sentito quella città come casa mia, sono cresciuto nei racconti di mio padre di Napoli e del suo idolo, Maradona.” Questo legame emotivo con la città emerge chiaramente dalle sue parole.
Vittorie Indimenticabili
Demme ha anche ricordato i trofei vinti con la squadra azzurra, tra cui lo scudetto e la Coppa Italia: “Sì, con Gattuso nei giorni dell’emergenza mondiale per il Covid. Quel trofeo ebbe un significato particolare per tutti, significava fare dei piccoli passi verso il ritorno alla normalità. E poi al ritorno trovammo migliaia di tifosi a farci festa, nonostante la paura degli assembramenti.”
L’ex calciatore ha elogiato Gattuso per il suo ruolo motivazionale e tattico, menzionando anche la sua positività con Spalletti: “Gattuso è stato un grande motivatore e sotto il profilo tattico uno molto preparato. Ma anche con Spalletti io mi sono trovato benissimo, nonostante abbia giocato poco: era uno che anche alla fine di un allenamento, se aveva visto che non avevi reso al massimo, ti faceva la predica. Era capace di tirare fuori da tutti noi il massimo, anche durante le partite a Castel Volturno. E il risultato si è visto.”
Sfide e Rapporti
Quando gli è stato chiesto delle difficoltà incontrate, Demme ha detto: “È la somma di tante cose: dopo la vittoria un po’ tutti hanno avuto problemi di vario genere, Garcia cercò di apportare subito dei cambiamenti anche piuttosto rapidamente. E poi ha pesato anche il cambio di preparazione atletica.”
Sulle sue relazioni con i compagni di squadra, Demme ha dichiarato: “Certo, siamo arrivati praticamente insieme. Lui ha avuto subito dei problemi, poi io l’infortunio al ginocchio. Mi è sempre piaciuto come uomo e come calciatore e non mi sono mai sentito un suo rivale.” Non ha mai cercato spiegazioni per la sua esclusione, accettando semplicemente la decisione del club e aspettando il suo momento per tornare a giocare.
Riflessioni sui Compagni e Futuro del Napoli
Demme ha mantenuto contatti con alcuni ex compagni di squadra: “Jesus e Di Lorenzo. Ho visto alcuni momenti della gara con il Verona e mi è venuto in mente il Napoli dello scorso anno: tanto possesso palla ma poca consistenza davanti alla porta. Un peccato.” Ha espresso la sua ammirazione per Osimhen, prevedendo un possibile addio del giocatore: “Non è una sorpresa. Devo ammettere che Victor è senza dubbio il più forte attaccante che ho visto giocare in Italia. Se ne parla dall’inverno scorso del suo addio: un po’ tutti hanno sentito che lui voleva una nuova avventura. Ma se davvero arriva Lukaku, il Napoli può fare grandi cose.”
Infine, ha riflettuto sul consiglio ricevuto da suo padre riguardo alla scelta di Napoli: “Lui è tifoso di Maradona, mi chiamo Diego in suo onore. Sono fiero che le mie figlie portino sui documenti che sono nate in questa meravigliosa città. Quando andranno in giro per il mondo e vedranno il passaporto, avranno motivo di essere orgogliose.”
Questi ricordi e riflessioni offrono uno spaccato della vita di Diego Demme, illuminando una carriera ricca di esperienze ed emozioni sotto il cielo di Napoli.
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