L’ex portiere Di Fusco approva Milinkovic Savic e difende le gerarchie a Napoli #Calcio #NapoliTransfer #PortieriGuerra
Raffaele Di Fusco, l’ex custode della porta del Napoli, non le manda a dire e lancia un endorsement schietto su Milinkovic Savic, definendolo un profilo solido che ha finalmente smesso di arrancare come ai tempi dello Standard Liegi. Con un tocco di realismo brutale, Di Fusco ammette che non tutti i giocatori partono da fenomeni, ma questo qui ha fatto i compiti e si è ripreso alla grande.
“Milinkovic Savic è un ottimo profilo, nelle ultime stagioni torinesi è migliorato molto dopo i primi anni non brillantissimi, allo Standard Liegi non giocava mai, ora è cresciuto. Approvo” – ha detto Di Fusco. Passando al tandem con Meret, l’ex portiere non si trattiene nel sottolineare che si tratta di un acquisto di valore, anche se alzare un sopracciglio per i 20 milioni spesi è inevitabile. D’altronde, chi non apprezza un portiere che sa calciar via il pallone come un attaccante? È affidabile come pochi, e questo non è Roba da poco.
“il tandem con Meret, faccio fatica a pensare che costerà 20 milioni di euro ma il portiere non si discute, ha caratteristiche completamente diverse da Meret, ha piedi buoni, come me nasce come attaccante, ecco perché la tecnica è ottima. Ha un gran lancio sia con i piedi che con le mani, è diventato più affidabile, soprattutto nell’ultimo anno. E’ un ottimo acquisto.”
Infine, Di Fusco si schiera con chiarezza sulle gerarchie, sostenendo che una grande squadra non può permettersi confusioni, soprattutto tra i pali. Per lui, è meglio un titolare indiscusso per evitare casino, e Meret dovrebbe essere quel tipo – senza tanti giri di parole, perché nel calcio, come nella vita, chi è primo resta primo se se lo merita.
“L’alternanza con Meret? Oggi una grande squadra che ha quattro competizioni da affrontare ha bisogno di due portieri di livello, come accade negli altri ruoli. Però le gerarchie devono essere chiare, anche se è ovvio che il titolare deve meritare di mantenersi il posto. Può capitare che si faccia una scelta tecnica schierando uno piuttosto che un altro in una certa partita, anche se io non lo farei. Per me è giusto che ci sia un primo portiere acclarato, e per me dovrebbe essere Meret”. In fondo, nel mondo del calcio, dove tutti vogliono brillare, è meglio tenere i piedi per terra e le gerarchie dritte.