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Di Mazzone ce n’era uno solo, Garcia farà come Spalletti e tutti gli altri

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Carlo Mazzone, che ha avuto una breve e travagliata esperienza sulla panchina del Napoli, non dovrebbe essere paragonato a Garcia e Spalletti.

Furono solo 36 giorni sulla panchina del Napoli: dalla sconfitta con l’Inter a quella con il Lecce, poi Carlo Mazzone decise di mettere fine alla sua avventura. Disse “Questa squadra nemmeno San Gennaro la può salvare”, dopo aver perso cinque partite e ottenuto una sola vittoria, in Coppa Italia contro la Lazio.

Fu una serata di pioggia e vento a Fuorigrotta, con solo 5,000 spettatori presenti. La squadra aveva perso 4-0 all’andata, ma con i gol di Igor Protti, Giuseppe Giannini ed il centrocampista Fabio Rossitto, sembrava che si potesse riaprire la qualificazione. Ballotta parò al 94′ il tiro di Bellucci e i tempi supplementari svanirono.

Questa fu l’esperienza più breve e travagliata della straordinaria carriera di Mazzone, voluto fortemente da Corrado Ferlaino e Gianmarco Innocenti dopo il licenziamento di Bortolo Mutti. La stagione 1997-98 fu una delle peggiori nella storia del Napoli, con ben 4 allenatori e la retrocessione in Serie B con solo 14 punti. Sconfitte e lacrime dei tifosi furono all’ordine del giorno.

Raramente un allenatore si dimette, se non per gravi motivi. Mazzone decise invece di dimettersi per etica e correttezza, rinunciando al suo ingaggio.

Perché raccontiamo la storia di Mazzone? Semplice. Non c’è alcuna intenzione di fare paralleli tra questa stagione e quella infelice di 25 anni fa, ma il punto è che molti, in queste ore, “chiedono” a Garcia di fare un gesto elegante, ovvero dimettersi. Questo non è corretto, non è bello, non è educato ed è tutto fuorché elegante.

Ogni professionista deve fare ciò che crede opportuno. C’è un contratto che va rispettato, come ama dire De Laurentiis. Il presidente ha la possibilità di esonerare il francese. Perché Garcia dovrebbe rinunciare ai suoi diritti? Nessuno lo farebbe.

E nemmeno Spalletti, che alla fine del suo primo anno a Napoli non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di dimettersi. Lo stesso è successo quando De Laurentiis esercitò il rinnovo con la famosa PEC. Chi chiede le dimissioni del mister Rudi, dovrebbe piuttosto concentrarsi a fare bene il proprio lavoro o, a prescindere, a condurre una vita “giusta”… Evitando di dire agli altri cosa è corretto fare.

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