#CalcioInflazione: Da Higuain a Lucca, il mercato che fa ridere (e piangere) il pallone italiano
Dieci anni fa, 37 milioni ti portavano a casa un fuoriclasse come Higuain; oggi, con la stessa cifra, finisci con un tizio come Lucca. È la triste farsa del calcio moderno, dove i soldi valgono meno del marketing e le squadre italiane sembrano barboni a un banchetto di lusso.
“Tutti, comunque, come evidenzia un’analisi di Calcio e Finanza, col mercato hanno ottenuto un effetto positivo sul bilancio, a conferma che si guarda prima al portafoglio, poi al campo. Nessuno escluso, nemmeno chi ha investito tanto come il Napoli, 150 milioni di acquisti (quasi 200 col riscatto di Hojlund), ma grazie al tesoretto delle cessioni di Osimhen e Kvarashktelia, e un centinaio speso per il trio Milinkovic-Savic, Beukema e Lorenzo Lucca, tre riserve prese da provinciali di Serie A.”
Ecco il punto: Lucca, il nuovo attaccante azzurro, è l’emblema di questo schifo inflazionato. Dieci anni fa, con 37 milioni, il Napoli pescava dal Real un mostro come Higuain, uno dei bomber più letali del pianeta. Oggi, quei soldi ti comprano a malapena la punta dell’Udinese, un tizio qualunque. I prezzi dei grandi attaccanti sono schizzati alle stelle, ma le entrate delle squadre italiane no, lasciando il calcio tricolore più squattrinato e inutile che mai. È un circo dove i pesci grossi ridono e noi ci accontentiamo delle briciole.