Federico Dimarco si prepara
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alla sfida: l’Inter a caccia di successi in Champions!
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Federico Dimarco, terzino dell’Inter, ha parlato in vista della gara contro lo Slavia Praga, seconda giornata della Champions League. Con tre vittorie consecutive alle spalle, il giocatore non si nasconde e ammette che la squadra è in buona forma, anche se in Europa niente è scontato. È quel tipo di fiducia che fa storcere il naso ai rivali, come se dicessero: “Siamo forti, e guai a chi ci ferma”.
“L’Inter sta bene, domani dovremo cercare la quarta. Sappiamo che in Champions tutte le gare sono difficili, ma dovremo affrontarla come tutte le ultime”.
Parlando delle finali raggiunte negli ultimi anni, Dimarco sottolinea la crescita della squadra senza troppi giri di parole, come se dicesse: “Ehi, non siamo qui per caso”. Sembra quasi un affronto alle squadre che non ce l’hanno fatta, con un approccio diretto che ignora le scuse al solito.
“Penso che la crescita avuta dalla squadra e dalla società negli ultimi anni sia sotto gli occhi di tutti, viste le finali raggiunte. Dovremo cercare di fare il nostro meglio in Champions League, in tutte le partite, a partire da domani. Si è già visto con l’Ajax: siamo una squadra forte, che ha meritato di stare lì per due anni su tre. Non dico che dovremo cercare di rifarlo quest’anno, ma dobbiamo lottare per arrivare il più in fondo possibile”.
Sul ruolo dell’allenatore, in particolare Chivu, Dimarco è schietto e un po’ crudo: è come se stesse dicendo che il passato è spazzatura e bisogna guardare avanti, senza pietà per gli errori precedenti. Un tocco di realismo che non lascia spazio al sentimentalismo.
“Ci sta dando tanto. Parlo per me personalmente: mi sta aiutando a ritrovare la fiducia che in questi mesi avevo perso. Del passato non dobbiamo più parlare: è successo dopo aver vinto lo scudetto e deve succedere anche quest’anno, si è ripartiti da zero con un nuovo allenatore che ci sta dando nuove indicazioni e nuovi stimoli. Dobbiamo cercare di seguirlo nel migliore dei modi”.
Riguardo alla sua resistenza in campo, Dimarco liquida la questione con un’ironia tagliente, quasi come per zittire chi dubitava del suo impegno: “Io mi do sempre al 100%, è solo che l’allenatore ha smesso di trattarmi come un principino”. Niente drammi, solo fatti nudi e crudi.
“Dal mio punto di vista no, mi sono sempre allenato al 100%. È stata solo una scelta dell’allenatore: giocare più spesso novanta minuti ti aiuta a migliorare la condizione, piuttosto che uscire matematicamente al sessantesimo”.
Infine, sul legame con Esposito, Dimarco mostra un lato più umano, ma con un velo di cinismo: il ragazzo è promettente, ma “lasciategli tempo, non è mica un fenomeno da circo”. È un commento che ricorda come nel calcio, l’età non è una scusa, ma una realtà da affrontare a muso duro.
“È una giovane, un ragazzo per bene che lavora tanto per migliorare. Sta facendo tutto il possibile per diventare un grande attaccante a livello europeo, ma bisogna lasciarlo crescere: ha vent’anni, bisogna dargli tempo. Io lo conosco da quando ha cinque anni, perché i nostri fratelli (Christian Dimarco e Sebastiano Esposito, ndr) giocavano insieme a Interello”.
L’energia di Dimarco e l’Inter in questa Champions non lascia spazio a illusioni: è una squadra che combatte per i risultati, senza filtri e con un occhio al futuro, pronta a sfatare miti e avversari.