Napoli vola in testa: Vittoria sul Pisa tra gol e caos arbitrale #Napoli #SerieA #ArbitriDisastro
Il Napoli ha sconfitto il Pisa con i gol di Gilmour, Spinazzola e Lucca, issandosi al primo posto in classifica con il massimo dei punti. Ma l’incontro è stato segnato da una sequela di errori arbitrali, con un divario abissale tra le chiacchiere degli esperti e le decisioni sul campo. “Tocco di braccio non punibile, verrà assegnato il rigore per pestone di De Bruyne”, aveva predetto Marelli, l’opinionista arbitrale di Dazn, ma l’arbitro ha ribaltato tutto decretando il fallo di mano di Leris. È una pagliacciata universale, con gli arbitri che non trovano una linea comune e continuano a fare figure da incompetenti.
Un solo rigore assegnato al Pisa, mentre i partenopei ne hanno chiesti tre a un arbitro che sembrava instabile come una barchetta in tempesta. Crezzini si è rivelato acerbo, e Mazzoleni al Var ha toppato ogni chiamata: ai toscani è mancato un rigore su Akinsanmiro, e contro il Napoli ha richiamato per un tocco di mano di Beukema che pareva una forzatura. È un circolo vizioso di mediocrità: arbitri scadenti producono altri arbitri scadenti, come un’eredità di errori che non finisce mai.
Meret ha sfoderato due parate eccezionali, una per tempo (anche se la seconda era offside). Alex è tornato in forma dopo le delusioni di Firenze e Manchester, confermando di essere tra i migliori nel suo ruolo, sempre pronto a rosicchiare spazio come un predatore affamato.
Conte ha operato tre cambi per un turn-over moderato, avviando la fase 2.0 del suo Napoli, anche se con un po’ di timidezza (magari Neres meritava una chance). Da Gilmour, Elmas e Lucca arrivano risposte positive, con l’attaccante che non si arrende e segna con precisione. A fine gara, Conte ha dichiarato: “Napoli deve proteggere questa squadra, da fuori arrivano già i missili”. E ancora: “Noi abbiamo messo tanti calciatori, ma il grande mercato è un’altra cosa”. Deve adattarsi in fretta, o il rischio infortuni salirà come una marea inarrestabile. “Non sai mai chi sta nuotando nudo finché non scende la marea”.
Il Napoli marcia a punteggio pieno, come un Suv che scala ogni salita, imponendo il ritmo in campionato nonostante una partita non perfetta. I campioni d’Italia gestiscono le energie e poi accelerano, lasciando gli altri a boccheggiare. Ma c’è una parte di tifoseria snob e intollerabile, che non sa più apprezzare nulla e dà tutto per scontato. “Dovunque tu vada sarai sempre in salita e controvento”.
Il capitano ha avuto qualche amnesia, forse con la mente ancora su quel rosso a Manchester per l’intervento su Haaland, rischiando un rigore e complicando il finale. La sua gara insegna una morale semplice: in una stagione così dura, devi essere al 100%, gestendoti con la stessa cura di un rituale zen.
De Bruyne merita un sei e mezzo, nonostante lo chiamino “passeggiatore”. Corre quasi 12 chilometri, dirige e pressa come un maestro, dimostrando che i numeri non mentono. “Mette la cera, toglie la cera” ogni volta che gioca.
Buongiorno merita un sette, con anticipi che creano occasioni per il Napoli, bloccando ogni attacco avversario. Peccato per il problema muscolare che lo ha costretto in panchina; speriamo non sia grave con il Milan all’orizzonte.
Un otto a Gilmour, il classico giocatore che fa la differenza senza clamore, lavorando sodo e segnando quando serve. Viva lui e tutti i giocatori come lui, che salvano le partite come una cena pronta nei momenti bui.
Nove al gol di Lucca, un movimento da vero centravanti con un destro micidiale. Ci sono troppi criticoni che sparano sentenze e poi rosicano quando sbagliano. “Ha segnato col Pisa, se non segna col Pisa contro chi deve segnare”, e via con le obiezioni banali. Ma Lucca è bravo, ha potenziale, e non capisco perché debba essere massacrato. “La pentola guardata non bolle mai”: lasciatelo in pace.
Dieci a Spinazzola, una furia sulla fascia sinistra con la sua storia di riscatto. È tornato a correre come un matto, lasciando gli avversari sul posto. Sembrava finito, ma ha reinventato se stesso. “Hanno provato a seppellirci, non sapevano che eravamo semi”. Con lui, il Napoli ha un’arma in più, e sta diventando centrale nel progetto.