Il sogno inglese di Donnarumma: un passo avanti o una fuga illusoria?
Il mercato estivo porta sempre sorprese, e l’ultimo sussurro riguarda Gigio Donnarumma, il portiere ex-Milan ora al PSG, che sembra puntare dritto alla Premier League. Come riportato dall’ANSA, il suo agente Enzo Raiola ha dichiarato: “Alcuni club di Premier League si stanno muovendo ed è il campionato al quale Gigio aspira, anche da un punto di vista professionale. Dopo essere stato in Italia e al PSG, la Premier ti potrebbe dare quello step in avanti perché andresti a giocare nel campionato migliore del mondo.”
Ma davvero la Premier è l’Eldorado per tutti? Da tifoso appassionato di Napoli, non posso non riflettere su come questi “step in avanti” spesso diventino fughe da una Serie A in cui, nonostante le sue pecche, si forgiano talenti veri. Donnarumma, protagonista della Champions con il PSG, ora cerca gloria in Inghilterra, ma ricordiamoci di Meret al Napoli: un portiere italiano che ha dimostrato di poter competere senza dover scappare oltre Manica.
Raiola aggiunge un tocco di orgoglio nazionale: “Anche perché la storia dice che l’unico italiano ad aver vinto la Premier è Mario Balotelli (in realtà c’è riuscito anche Chiesa, quest’anno ndr) – aggiunge -. Se potesse diventare un altro italiano a vincerla, per noi sarebbe una cosa bellissima.” Ironico, vero? Balotelli come esempio? Quel campione discontinuo che ha vinto con il City, mentre noi a Napoli ci ricordiamo di quanto sia dura per gli italiani trionfare lì, più che altro per colpa di allenatori e squadre che trattano i nostri come ospiti.
Paragonandolo al passato, pensate a Reina o Ospina al Napoli: portieri che hanno dato tutto senza inseguire favole inglesi. Se Donnarumma va al City, come vociferato, Guardiola potrebbe trasformarlo in un fenomeno, ma è una scommessa – e noi partenopei sappiamo bene che i sogni di gloria spesso finiscono in pareggi frustranti.
Insomma, ai tifosi del Napoli dico: ammiriamo Gigio, ma non invidiamolo troppo. Magari un giorno un nostro erede conquisterà l’Europa restando fedele alla maglia, senza cedere al richiamo di una Premier che, alla fine, è piena di italiani che vincono… solo nelle interviste. Che ne pensate?