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“Dopo Nicola, andava cacciato anche De Sanctis e richiamato Sabatini”

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A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, è intervenuto Tommaso D’Angelo, direttore Cronache di Salerno

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, è intervenuto Tommaso D’Angelo, direttore Cronache di Salerno: “L’8-2 può essere una sorpresa, ma sia col Milan che Torino non è accaduto solo per le parate di Ochoa. Ieri, tutti i riflettori sono stati puntati sull’Atalanta che ha segnato 8 gol, ma non è l’effetto, bensì la causa. Chi ha analizzato la partita, si rende conto che è la fine di un ciclo ampiamente annunciato che già si vedeva prima della sosta, sosta stessa gestita malissimo. Perdere col Milan sarebbe stato un segnale negativo perché il Milan, in questo momento, è una squadra alla portata di tutti. Le analisi delle partite le si fanno in base ai risultati, ciò che accade sul campo, non quello che una partita può dare.

Di chi è la colpa? Iervolino. Un presidente deve fare il presidente, soprattutto quando deve decidere. Quando un presidente non decide, commette uno dei più grandi errori della vita, questo tentennamento tra Nicola e De Sanctis ha portato a quanto viviamo oggi. Ci sono 15 giorni di campagna acquisti, la squadra andava già rafforzata di per sé, ci sono stati infortuni importanti e nulla è stato fatto. Com’è successo col portiere, perché Sepe si è infortunato, bisognava farlo anche per Mazzocchi, almeno. Ritorno di Sabatini? Sarebbe la soluzione, ma la vedo difficile. Bisognava che stamattina Iervolino chiamava Sabatini, cacciava De Sanctis e avrebbero scelto un allenatore che, preso per 6 mesi, con la rosa della Salernitana, non è facile. Dei nomi fatti, finora, non mi convince nessuno. Chiunque viene in questo momento, vuole un contratto per 2 anni. C’è un’ipotesi forte su Colantuono. C’è grande confusione ed è solo colpa del presidente. Nicola ha sbagliato la partita col Cagliari, con l’Empoli e l’Udinese, un presidente lucido l’avrebbe salutato prima.

Di Francesco allenatore? Meglio Colantuono. Mazzarri mi pare cotto. Semplici è un allenatore molto bravo, ma bravo a partire dell’inizio perché ha un suo gioco ed una sua mentalità, ha bisogno di tempo. Il mio nome per la panchina della Salernitana? Ballardini. Alla fine, prenderei Semplici. Spero che non ci si avventuri sul mercato estero. C’è Pochettino libero (ride, ndr). Lo spogliatoio è comunque spaccato, questa è la prima cosa da fare, ricomporlo.

Scudetto del Napoli? Ormai da mesi sul petto. La Juventus, nelle ultime settimane, ha goduto di una stampa nazionale favorevole. Chi ha visto le partite, si rende conto che avrà pure vinto, ma manca proprio la materia prima.

Prossimi step Salernitana? Ho paura che il direttore sportivo non sarà esonerato, esprimo il mio rammarico perché sabato all’Arechi non potrà essere presente la tifoseria del Napoli, né quella granata al Maradona. Non è possibile che per 150 delinquenti, vengano penalizzate intere tifoserie, sarebbe stato uno spettacolo nello spettacolo. Così si uccide il calcio. Capisco tutto, nessuno mette in dubbio quanto accaduto, ma non si possono penalizzare le persone per bene”.



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