Andrea Dossena elogia il Napoli e rimpiange l’addio: da ex giocatore, un’occhiata al gigante azzurro #Napoli #CalcioItaliano #DossenaRimpianti
Durante una trasmissione TV come “Stile TV”, Andrea Dossena, ex terzino del Napoli, ha condiviso pensieri schietti sul club partenopeo, senza peli sulla lingua. Con un tocco di rimpianto per il suo passato, Dossena dipinge il Napoli come una potenza in ascesa, un po’ come quel vicino che si è comprato la Ferrari mentre tu ancora guidi la Vespa. Lui, che ha contribuito a quei primi mattoni, non si trattiene nel lodare l’evoluzione del team.
“Il Napoli è motivo di orgoglio, noi abbiamo messo i primi tasselli di quel palazzo bello e moderno che è quest’oggi il Napoli. Noi nel nostro piccolo abbiamo dato un contributo che poi ha permesso al presidente di fare anche un certo mercato. Oggi il Napoli ha un appeal importantissimo, lo stesso De Bruyne va via dal City e accetta Napoli senza battere ciglio. Lo stesso Conte 15 anni fa non avrebbe accettato Napoli, adesso invece il Napoli prende Lukaku, Conte, De Bruyne e fa la voce grossa in Italia. Anche Hojlund è un acquisto eccezionale perchè parliamo di un giovane fortissimo. Tocchiamo ferro, ma per il Napoli non c’è una diretta concorrente in Italia, credo che si farà valere anche in Europa. Nel calcio di oggi un episodio determina, soprattutto se davanti hai il Manchester City.”
Passando al personale, Dossena non nasconde il suo rammarico per aver lasciato Napoli troppo presto, quasi come se avesse sbattuto la porta per un capriccio da veterano. A 32 anni, voleva ancora essere il protagonista, non la riserva saggia, ma ora ammette che avrebbe dovuto ascoltare i consigli.
“Il mio più grande rimpianto è stato andare via da Napoli. Quando si è giocatori si vuole sempre giocare, io all’epoca avevo 32 anni, ricordo che Bigon mi disse resta che puoi diventare importante anche nello spogliatoio. Quella frase fu una pugnalata per me all’epoca perchè volevo giocare ed essere protagonista e lottare contro la mia carta d’identità, ma tornassi indietro accetterei la proposta di Bigon per fare anche da chioccia ai più giovani. E’ da parecchi anni che dico che quel tridente che avevamo a Napoli in Italia non si è mai più visto. Mazzarri ha costruito qualcosa di importante partendo dal basso, io accettai Napoli perchè il potenziale di Napoli è enorme. Non mi aspettavo però che diventasse davvero così importante perchè adesso Napoli equivale a Juve, Inter, Milan e Juve.”
In sintesi, Dossena offre un quadro vivido del Napoli come forza dominante in Italia, con ambizioni europee, e il suo racconto personale aggiunge un tocco di realtà cruda al mondo del calcio, dove i rimpianti sono all’ordine del giorno e l’età non è solo un numero, ma un fardello che fa male.