“Il caso di Osimhen nasce da una rogatoria della magistratura francese, che indagava sul Lille, cioè il club cedente all’epoca”.
Nel corso di ‘Manca Solo La Firma’, l’avvocato ed esperto di diritto sportivo Mattia Grassani, che cura gli interessi del SSCNapoli, ha parlato delle differenze tra le plusvalenze artificiali della Juventus e l’operazione Osimhen tra il club azzurro e il Lille: “Il caso di Osimhen nasce da una rogatoria della magistratura francese, che indagava sul Lille, cioè il club cedente all’epoca. L’operazione si sostanzia in tre brevi dettagli. Il giocatore fu valutato 71 milioni di euro e acquistato dal Napoli con pagamento di 51mln cash più contropartita tecnica, cioè Karnezis e altri tre calciatori.
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A mio avviso, il caso Osimhen è molto ridotto e limitato, perché l’esperienza ci ha insegnato un club che compie una sola operazione, non un’operazione ripetitiva, e soprattutto non un’operazione a specchio, perché nella trattativa c’è stata un’effettiva circolazione di denaro consistente. L’aspetto all’attenzione della magistratura riguarda la valutazione dei calciatori girati in prestito al Lille, ma in quel caso il Napoli non ha tratto alcun beneficio da questo tipo di operazione, anzi, ha speso anche dei soldi”.