Il ritorno di Elmas: un colpo di nostalgia o una mossa astuta?
Il nome di Eljif Elmas riecheggia di nuovo a Castel Volturno, e l’indizio è fin troppo evidente: sui social, il macedone sfoggia ancora la foto profilo con la maglia azzurra mentre bacia la coppa dello scudetto vinta nel 2023.
Un gesto che sa di rimpianto, o forse di amore mai spento, e che fa riflettere sui legami che il calcio Napoli crea, anche dopo addii affrettati. Elmas, arrivato nel 2019 come giovane promessa, è stato il jolly di Spalletti: centrocampista o esterno, ha totalizzato 189 presenze e 19 gol, contribuendo a quel tricolore che resta un tesoro per i partenopei.
Ma andiamo oltre: nel gennaio 2024, Elmas è fuggito al Lipsia per 25 milioni, lasciando il Napoli in un momento di caos – una scelta che ora appare miope, visto che non ha mai giocato lì e si è arenato al Torino per sei mesi. Ironico, no? Proprio lui che ora accetterebbe subito un ritorno, nonostante il Lipsia chieda 20 milioni e rifiuti prestiti, come un ex che bussa alla porta per un ripensamento.
Questa operazione potrebbe essere la mossa ideale per Conte, che cerca un jolly offensivo versatile, simile a quei ritorni storici come Higuain o Lavezzi, ma attenzione: i tifosi veri si chiedono se Elmas sia ancora all’altezza o solo un ripiego economico. Paragonarlo al passato è rischioso – nel 2023 era un dodicesimo decisivo, oggi è un’incognita dopo avventure fallimentari.
Se son rose… fioriranno, come recita l’antico detto, ma solo se la società non cede al sentimentalismo: i partenopei meritano colpi che non profumino di occasioni perse, altrimenti rischiamo di rivedere errori che ci hanno già fatto soffrire. A voi, appassionati, il verdetto: è un’opportunità o un’illusione azzurra?