Marotta non ci sta: Politici conservatori a Milano boicottano il calcio? Inter e Milan a rischio fuga! #Inter #CalcioItaliano #Euro2032
Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha espresso la sua frustrazione durante il pre-partita contro il Sassuolo, parlando ai microfoni di DAZN. In un contesto sportivo che sta diventando sempre più imbarazzante per Milano, il dirigente nerazzurro ha puntato il dito contro le questioni legate allo stadio, specialmente in vista degli Europei 2032. Con un tono che non risparmia critiche ai decisori pubblici, Marotta ha evidenziato come il calcio nella città stia venendo messo in secondo piano.
Le sue parole sono state chiare e dirette, denunciando lo stallo attuale: “Più che da presidente dell’Inter, anche da uomo di calcio assisto a uno scenario un po’ imbarazzante. Ritengo che il calcio e lo sport in generale a Milano siano messi un po’ da parte. San Siro non è stato promosso per Euro 2032 e non riusciamo a organizzare la finale di Champions League qui.”
Non si è fermato qui, attaccando apertamente i politici coinvolti, definiti conservatori e fuori dal tempo, che stanno impedendo innovazioni in una città che dovrebbe brillare. Marotta ha ribadito l’importanza di Inter e Milan come eccellenze sportive, sottolineando la necessità di uno stadio proprio: “Tutto questo perché si è creato un dibattito politico con l’intervento di politici di 30 anni fa, che sono molto conservativi, non sono innovativi, non capiscono che Milano è fra le città più belle del Mondo. Inter e Milan nello sport sono eccellenze, con la necessità di un proprio stadio. Se non si riuscisse a risolvere la questione con la città di Milano, purtroppo Inter e Milan sarebbero costrette a guardarsi intorno andando altrove. Una cosa che non farebbe bene alla città. Se c’è la possibilità che salti? Sono ottimista, sto apprezzando il lavoro del sindaco Sala, spero che il buonsenso prevalga.”
Questa dichiarazione di Marotta non solo evidenzia un problema strutturale nel calcio italiano, ma anche un avvertimento per le autorità: se non si agisce in fretta, il rischio di perdere queste squadre potrebbe danneggiare l’immagine di Milano. Con un pizzico di ottimismo finale, il presidente guarda al futuro, sperando che prevalga il buon senso per evitare ulteriori ritardi.