Ex portiere Pagotto e i retroscena della vita post-calcio: da star a guai veri, prima del rilancio
Ah, i bei vecchi tempi del calcio: corri, sudi, vinci trofei e poi ti ritrovi con niente in mano. L’ex di Napoli Angelo Pagotto non ci va leggero nel descrivere i casini che ha affrontato una volta appese le scarpette al chiodo, prima di reinventarsi come allenatore – perché, diciamolo, nel mondo del pallone, non tutti finiscono a fare i VIP in poltrona.
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Pagotto, un tempo tra i pali per il Napoli, ha aperto il vaso di Pandora sui problemi reali che seguono una carriera professionale. Immaginate: dal glamour dei campi da gioco alla dura realtà, dove non ci sono più contratti miliardari o massaggiatori pronti a sistemarti.
Lui l’ha vissuta sulla sua pelle, e ora ne parla senza tanti giri di parole – un po’ come dire “ehi, il calcio non è tutto rose e fiori, specialmente per noi ex”.
Nel suo rilancio come allenatore, Pagotto ha dimostrato che non basta un pallone per campare. Ha dovuto rimboccarsi le maniche, affrontare quel mondo spietato dove i vecchietti del pallone lottano per non sparire, e alla fine è ripartito da zero. Niente vittimismi, solo fatti crudi: dal ritiro alla nuova avventura, un promemoria che nel calcio, come nella vita, non sei nessuno se non ti dai da fare. Che lezione, eh? Finché ci sono storie come questa, il gioco resta vivo, ma con un sacco di spine.