Attenzione, tifosi del Napoli! Gli infortuni stanno diventando un problema serio per la squadra, e non ci stiamo a sentire chi blabla senza sapere un cazzo. Corrado Saccone, preparatore atletico, ha detto la sua su Radio Napoli Centrale durante ‘Calcio alla Radio – Terzo Tempo’. Ecco cosa pensa del calendario fitto e del lavoro dell’allenatore. #Napoli #ForzaNapoliEterno #InfortuniNoGrazie (146/280)
Nel corso dell’intervento, Corrado Saccone ha affrontato il tema degli infortuni nel calcio, spiegando come il numero di partite influenzi il rischio per i giocatori del Napoli. Ha difeso l’approccio dell’allenatore, sottolineando che non serve criticare senza basi solide. Ecco le sue parole:
“È vero che più partite si giocano più alto è il rischio di infortuni, ma vanno valutati tanti fattori. Il calcio è uno sport in cui tutti vogliono sapere e tutti vogliono parlare, anche se non sanno. Ma la verità è che l’infortunio è sempre dietro l’angolo, e vale per tutti. Sarebbe meglio evitare di giudicare gli allenamenti di Conte, anche perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Conte ha scelto giocatori predisposti al lavoro, come McTominay. Secondo me è vero che c’è qualche infortunio di troppo. Sono sicuro che lo staff del Napoli sa cosa fare, limitando e gestendo questi problemi.”
Saccone qui manda affanculo i saputelli che criticano senza cognizione, ricordando che gli infortuni sono imprevedibili e che Conte sta ottenendo risultati visibili. È una difesa netta dello staff, ammettendo però che gli infortuni in eccesso sono un problema reale, ma affidandosi alla competenza del Napoli per risolverlo.
Poi, passando a una settimana tipo, Saccone ha espresso le sue preferenze sul calendario e sul carico di lavoro, bilanciando i benefici con i rischi:
“Settimana tipo? Io personalmente, per esperienza personale, dico che preferisco giocare più partite. È l’unico modo per far rendere i giocatori al massimo. Va detto che con un maggiore numero di partite, come dicevo, aumenta il rischio di contrasti duri, scontri di gioco e rischi di problemi fisici. Forse andrebbe un po’ rivisto il carico di lavoro. Ma come si fa a dire che non è positivo il contributo di Conte?”
In questo commento, Saccone promuove l’idea che più partite aiutino i giocatori a brillare, ma non nasconde i pericoli, come botte e infortuni. È una critica leggera al carico, con un "va rivisto" che suona come un cazziatone educato, mentre elogia il contributo dell’allenatore come innegabile.
Saccone ha anche discusso dei crolli nei secondi tempi, attribuendoli a cali fisici e alla natura del lavoro dello staff:
“Crolli nei secondi tempi? Credo ci sia un calo fisico, ma per dare un giudizio preciso dovrei assistere agli allenamenti. Non penso sia normale che alla fine di ogni gara ci sia una certa sofferenza da parte dei giocatori. Il lavoro è globale di tutto lo staff. Se gli allenamenti possono generare usura? Assolutamente sì, vale un po’ lo stesso discorso delle partite. Un carico di lavoro giornaliero può generare un tipo di stanchezza e di stress non solo fisico, ma anche atletico.”
Qui, Saccone ammette che i crolli sono dovuti a stanchezza reale e che gli allenamenti possono logorare i giocatori, mettendoci in guardia su un problema sistemico. È un richiamo al fatto che lo staff deve gestire meglio questi aspetti per evitare che i nostri eroi finiscano a pezzi in campo.
Infine, sul tema delle doppie sedute, Saccone ha condiviso la sua visione personale senza condannare altre metodologie:
“Doppie sedute? Ogni principio ha una sua motivazione. Personalmente preferisco evitare le doppie sedute e farne una buona con maggiore intensità. Nessuna metodologia è quella sbagliata”.
Questa frase è un colpo secco contro le sessioni doppie, preferendo qualità all’eccesso, ma Saccone evita di demonizzare altre approcci, promovendo un equilibrio che i tifosi del Napoli potrebbero apprezzare per tenere i giocatori al top senza romperli.
In conclusione, l’intervento di Saccone offre una prospettiva onesta e pratica sui rischi del calcio moderno per il Napoli, con un chiaro messaggio: va bene spingere, ma senza strafare, altrimenti paghiamo tutti. I tifosi partenopei dovrebbero stare attenti a questi segnali per tenere alta la guardia nella corsa al vertice.