Enrico Fedele non le manda a dire: Napoli deve sfoltire la rosa o affoga nel mercato! #Napoli #SerieA #Calciomercato
Il dirigente sportivo Enrico Fedele, in una chiacchierata senza fronzoli a Radio Marte, ha sparato a zero sulla gestione del calcio, usando la Salernitana come esempio lampante di chi pensa di fare l’imprenditore ma finisce in Serie C. Con un tono che non si perde in convenevoli, Fedele sottolinea come nel pallone non basti panificare: servono veri professionisti, altrimenti si va dritti al disastro. E per il Napoli, secondo lui, il vero casino non è l’arrivo di nuovi volti, ma liberarsi di quelli che ormai sono solo zavorra.
“La Salernitana in C dimostra quanto sia difficile gestire una società di calcio. L’imprenditore pensa di panificare, mentre nel calcio esiste l’imponderabile ed esiste il team di professionisti che sono tecnici e a cui bisogna affidarsi. Il Napoli non è in ritardo sul mercato, perché il vero problema sono i giocatori che il Napoli ha in esubero e che bisogna cedere assolutamente e sono almeno 10. Non è una questione di poca importanza: una società è forte quando riesce a monetizzare un giocatore che non ha fatto benissimo. Ci sono Ngonge e Folorunsho che potrebbero rientrare nella trattativa col Torino per Milinkovic Savic, che ha una clausola troppo alta avendo il contratto in scadenza nel 2026.
Fedele non si ferma qui, puntando il dito su come il Napoli debba essere furbo nel business: scambiare pedine come Ngonge e Folorunsho per arrivare a Milinkovic Savic, nonostante quella clausola da capogiro. E per chi arriva dall’estero, tipo De Bruyne, beh, il calcio italiano è un’altra bestia – pensate a Eriksen, che era una star in Premier e poi è finito a fare da comparsa, sostituito da un onesto mestierante come Gagliardini.
De Bruyne dovrà adattarsi al calcio italiano che è totalmente diverso, ricordiamo Eriksen che fece benissimo in Inghilterra mentre in Italia non rendeva come in Premier, sostituito da Conte spesso con Gagliardini.
Passando a giocatori più appetibili, Fedele fa gli occhi dolci a Ndoye, che secondo lui potrebbe essere la svolta per il Napoli: un esterno che segna e non si tira indietro, magari 8-9 gol a stagione. Le priorità? Tenere stretto Anguissa, non mollare Lobotka, e piazzare due attaccanti esterni come Ndoye e Chiesa, più un difensore tosto tipo Hien o Scalvini. E per la fascia destra, con Politano e Di Lorenzo in bilico, meglio sperare in un jolly interno se non si trova di meglio.
Ndoye mi piace molto, piace molto a Conte, il Napoli ha bisogno di un esterno che fa i gol. Lui può giocare a sinistra, giocatore di rientro che fa 8-9 gol. Il Napoli ha alcune priorità: confermare Anguissa, non cedere Lobotka, prendere due esterni che fanno gol (Ndoye e Chiesa) e un difensore come Hien o Scalvini. A destra non c’è ancora sostituto per Politano e Di Lorenzo a meno che non lo si trovi in casa. Se fa così si può andare fino ai quarti di finale di Champions. Zaccagni è più che da sinistra da conversione, è più forte di Ndoye avendo più qualità tecnica mentre Ndoye ha più qualità motoria”
Insomma, Fedele dipinge un quadro dove il Napoli deve giocare d’astuzia per non affondare, con Zaccagni che batte Ndoye in tecnica ma perde in corsa. Se la società segue questi consigli, magari arriva lontana in Champions – altrimenti, è solo un altro casino all’italiana.