Napoli e Conte sotto la lente: perché Okafor e Ngonge restano in panchina? #Calcio #Napoli #Okafor #Ngonge #Conte #SerieA
Enrico Fedele non le manda a dire e desta più di qualche sospetto sulla gestione tecnica del Napoli, in particolare sul mancato sfruttamento di due giovani talenti come Noah Okafor e Cyril Ngonge. La domanda che gira è chiara: cosa blocca la chance a questi ragazzi in rosa?
Secondo Fedele, "il motivo per cui Conte non lancia Okafor e Ngonge è perché nel suo sistema di gioco non trovano spazio". Una frase che suona quasi come una sentenza inappellabile e che lascia intendere come la questione non sia solo tecnica, ma piuttosto radicata nella filosofia di gestione della squadra e nel modo di concepire gli equilibri in campo.
La verità, o almeno quella che emerge dal ragionamento di Fedele, sta nel fatto che i due giovani "non rientrano nei meccanismi di gioco proposti dall’allenatore". Dietro questa affermazione c’è una polveriera di dubbi che investono la capacità di far crescere i talenti interni, soprattutto quando il tecnico sembra preferire soluzioni più rodate e più conservatrici.
Dunque, in un Napoli che punta in alto, la scelta di restare ancorati a giocatori di esperienza impedisce a Okafor e Ngonge di farsi valere e costruire la propria carriera ad alti livelli. Una situazione che divide tifosi e addetti ai lavori ma che l’ex direttore sportivo non risparmia nemmeno lui: "non basta averli in organico se poi non gli si dà la possibilità di mettersi in mostra".
Il calcio è un business spietato e il rischio è che questi due giovani perdano tempo prezioso in panchina, destinati a diventare poco più che comparsa in una stagione dove ogni dettaglio conta e ogni mossa può essere decisiva. Di certo, i due talenti meritano molto più di qualche breve apparizione o di faticose rotazioni senza senso.
Il garante delle parole chiare come Fedele insinua dunque un dubbio amaro: in situazioni del genere, chi davvero vince? Chi perde tempo e talento rischia di compromettere un asset che potrebbe valere oro nel futuro della squadra, ma evidentemente questo pesa poco e niente nel calcio di oggi.