Olimpiadi di Parigi: Vittorio Feltri critica aspramente l’evento
In un editoriale pubblicato su Il Giornale, Vittorio Feltri, noto per la sua franchezza, ha lanciato un feroce attacco contro le Olimpiadi di Parigi. L’ex direttore del quotidiano Libero ha descritto l’evento come insopportabile, accusando la manifestazione di rappresentare il culmine della decadenza e della propaganda, piuttosto che un tributo allo sport.
Secondo Feltri, le emozioni suscitate dalle competizioni sportive, come la commozione per la carezza dell’eroe allo sconfitto, sono inevitabili ma non risultanti dalle Olimpiadi stesse, bensì nonostante esse. "Queste Olimpiadi sono insopportabili. Siccome non siamo fatti di sasso, il cuore batte: l’epica e la tenerezza avvolgono vittorie e sconfitte, come sempre. Ci si commuove per la carezza dell’eroe che consola il pianto dello sconfitto, i sentimenti sono portati dalla competizione sportiva, specie se coinvolge la maglietta della nazionale, al diapason. Ma questo accade non a causa delle Olimpiadi, ma nonostante le Olimpiadi. Quelle in corso a Parigi rappresentano il punto di massima decadenza di questa manifestazione che è contro lo sport, lo umiliano a schiavo della propaganda," ha dichiarato Feltri.
Critiche alla Propaganda e Alle Iniziative Olimpiche
Feltri non ha risparmiato critiche anche al Presidente francese Emmanuel Macron, paragonandolo a un illusionista come Giucas Casella, intento a presentare una visione edulcorata della realtà parigina. "Una specie di sabba in mondovisione dove Macron si è vestito da Giucas Casella per ipnotizzare il mondo e onde fargli credere che la Senna sia un fiume cristallino anche se color del fango," ha affermato Feltri. Egli ha sostenuto che il pubblico, grazie al proprio buon senso, non è stato ingannato dall’ipocrita propaganda olimpica.
Olimpiadi e Modernità: Una Critica alla Fluidità di Genere
Feltri ha inoltre attaccato la decisione dei comitati olimpici internazionali di accogliere quelli che egli ha definito "teorie marziane di genetisti fluidi". Queste teorie, secondo il giornalista, hanno trasformato lo sport in una sorta di "Paese dei Balocchi" senza le basi della realtà, compromettendo la vera essenza delle competizioni sportive. "Il principio di realtà, che dice pane al pane, ha prevalso nelle teste quadrate della gente comune. Ma i comitati internazionali olimpici hanno dato ragione alle teorie marziane di genetisti fluidi mettendoci il timbro, e lo sport si è sottomesso, accettando di lasciar arruolare il mondo dell’epica sotto le insegne di Paese dei Balocchi, dove si vive in catalessi," ha concluso Feltri.
Feltri è noto per le sue opinioni forti e controverse, e il suo recente editoriale su Il Giornale non fa eccezione, poiché suscita un acceso dibattito sulle Olimpiadi moderne e sul loro impatto sulla società.
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