De Laurentiis e il dilemma napoletano: privacy o passione? #Napoli #SSCNapoli #CalcioItaliano
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha espresso con franchezza i suoi dubbi sulla vita nella città partenopea, lamentando l’invasione della privacy da parte dei tifosi. In un mondo dove i fan sono appassionati fino all’eccesso – e a volte un po’ troppo ficcanaso – le sue parole non stupiscono, anche se suonano come una critica un tantino spigolosa al carattere tipicamente esuberante dei napoletani.
Nelle sue dichiarazioni, De Laurentiis ha detto: “Se io potessi avere la stessa casa che ho a Roma a Napoli, mi sposterei subito. Solo che a Napoli non si può fare perché poi mi vengono a scrivere di tutto sotto casa. Ho visto quello che hanno combinato al povero Ferlaino, a Napoli si può stare solo in albergo”. Questa uscita ha innescato reazioni, portando direttamente all’ex presidente Corrado Ferlaino, che ha risposto con un misto di affetto e difesa.
Ferlaino, intervistato da un quotidiano, ha ribattuto con toni concilianti, minimizzando i lati negativi e lodando l’attuale gestione. Ha affermato: “Ci sono stati momenti negativi ma sono stati appunto momenti, dunque molto brevi. I napoletani mi amano ed è un amore da sempre ricambiato. De Laurentiis non vuole prendere casa qui? Giusto che faccia come crede. Intanto, se posso esprimere un parere sulla sua gestione, dico che sta facendo davvero bene. E un’altra cosa: se potessi, se non fossi ancora pieno di lavoro, me ne andrei a vivere a Capri”. Questa replica, con un velo di ironia, sottolinea come l’amore per Napoli possa convivere con le sue complessità, senza troppi giri di parole.
In fondo, la faccenda è un classico del calcio italiano: tra il calore soffocante dei tifosi e la voglia di una vita tranquilla, De Laurentiis e Ferlaino incarnano due facce della stessa medaglia. Mentre il primo preferisce l’albergo per evitare guai, il secondo guarda al paradiso di Capri, lasciando aperta la questione su quanto sia davvero possibile gestire una squadra senza immergersi nel caos napoletano.