Giacomo Ferri spara a zero sul calcio italiano: i ricchi comandano e le italiane arrancano
Giacomo Ferri, ex calciatore e tecnico, ha rilasciato un’intervista esplosiva ai microfoni di ‘Maracanà’ su Tmw Radio, dove non ha risparmiato critiche al mondo del calcio. Con un tono diretto e senza peli sulla lingua, ha toccato temi scottanti come il dominio economico e le difficoltà delle squadre italiane.
Ferri ha commentato la situazione con “Non sono bei segnali per noi. Ma è da tempo che succedono certe cose. Chi ha un bel portafogli si inserisce e le italiane fanno fatica. Negli ultimi anni, nonostante tutto, siamo arrivati in fondo alle coppe. Siamo obbligati a prendere giocatori più datati ma è da anni che è così. Chi ha la possibilità di mettere le regole, deve farlo. Chi gestisce certe situazioni deve trovare una soluzione”.
Passando al Torino e all’arrivo di Baroni, l’ex tecnico si è detto ottimista ma realista: “Difficile dire ora, ma sono sempre positivo. Anche quando vendono i pezzi migliori…Capisco Cairo che ogni anno deve mettere sul piatto certi giocatori. Ho conosciuto Cairo, mi piace molto Baroni, come persona e come allena. Può valorizzare questa rosa ma il presidente deve dargli una mano nel dargli una rosa con un minimo di qualità. Tornerà Zapata e non sarà facile dopo un infortunio al crociato. Adams con Zapata fa almeno 6-7 gol in più con accanto un come lui”.
Sul fronte della Lazio, Ferri ha puntato il dito sul ruolo del presidente: “Metto davanti il presidente Lotito. Dipende che obiettivi ha lui. Con questa situazione che si è creata, quando torna uno come Sarri dopo due anni ha delle scusanti. E’ arrivato con altri obiettivi in testa, è successo quello che è successo ma tutto dipende da cosa vuole Lotito. Se vuole arrivare in Champions, senza mercato è dura”.
Infine, parlando del Napoli e delle sue ambizioni in Champions League, Ferri ha invitato alla cautela: “In campionato è in pole, in Champions dipende dalla fine del mercato cosa è entrato. Se riuscisse ad ottenere certi giocatori che Conte ha in testa, può fare bene. Aspetterei però ad esprimermi per la Champions”. Con queste parole, Ferri dipinge un quadro crudo del calcio italiano, dove i soldi dettano le regole e le squadre devono arrangiarsi con quel che hanno.