Antonello Valentini, passato direttore generale della FIGC, ha rilasciato alcune dichiarazioni a CRC per fare il punto sulla squadra nazionale italiana e non solo.
Antonello Valentini, precedente direttore generale della FIGC, ha preso parte a Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”. Queste sono le sue affermazioni: “Ho trascorso 27 anni nella squadra nazionale italiana. L’atteggiamento di Roberto Mancini è stato deludente perché lo conosco dal 1987, da quando era un calciatore e ho avuto tanti rapporti con lui. È stata una grande delusione per il suo comportamento e al suo posto, anziché fare accuse infondate alla Federazione, sarei andato da Gravina per esporre la situazione e cercare una soluzione insieme. Non è possibile dimettersi con una lettera di dimissioni in piena estate. Sono stato marchiato dall’azzurro per i tanti anni passati lì, ma ritengo che non sia così che si deve trattare la squadra nazionale. La squadra nazionale appartiene agli italiani, rappresenta l’Italia e uno non si comporta così. Sarebbe stato meglio se si fosse dimesso dopo la partita con la Macedonia, evidentemente Mancini si è illuso, non aveva più la volontà e sarebbe stato più onesto dire le cose come stavano per permettere alla Federazione di avere più tempo per ricominciare”
Poi ha aggiunto: “La Federazione è stata pronta e ha trovato un allenatore che non ha eguali. Bisognerà vedere perché la squadra nazionale rappresenta una sfida difficile da affrontare e allenare la squadra nazionale non è come allenare un club. A Spalletti non manca entusiasmo, motivazione e slancio. Dovrà riuscire a entrare nel ruolo e nelle giuste dimensioni e la Federazione dovrà fare la sua parte. Ciò che non è stato fatto, ad esempio, con Ventura dovrà essere fatto ora mostrandogli disponibilità.
Infine ha concluso: “Sono ottimista per la squadra nazionale perché vedo Spalletti molto determinato e coinvolto nel suo nuovo ruolo e spero che impari presto e che la Federazione gli dia una mano, cosa che comporta essere un allenatore. L’allenatore della squadra nazionale incontra i giocatori ogni 45 giorni e deve selezionare i migliori, ma i primi movimenti mi sono già piaciuti perché era necessario un ricambio generazionale”.