La nota attrice Fioretta Mari ha recentemente svelato il motivo del suo addio al programma "Amici" di Maria De Filippi: "Io obbligata, un grande dolore per me".
Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Fioretta Mari, attrice di prestigio, ha condiviso dettagli inediti riguardo la sua esperienza come insegnante di recitazione al famoso talent show "Amici". In particolare, ha spiegato le ragioni che l’hanno portata a lasciare il programma: "Con lei, undici meravigliosi anni della mia vita. Ho lasciato la trasmissione? Un dolore. Ero affezionata a Maria, a Sabina Gregoretti, ai ragazzi, allo staff. Perché? Obbligata. Maria ha tolto la recitazione. Che ci stavo a fare? Ballerini e cantanti non ne hanno bisogno? Tutt’altro. Ma in Italia non tutti capiscono. Credo che qualcuno dietro le quinte ci sia ancora. Maria è troppo intelligente per non farlo."
H3: La Tecnica di Fioretta Mari
Fioretta Mari ha rivelato il suo innovativo approccio alla recitazione: "Avevo creato il gioco della dizione. Regole allegre come quella del topo e del leone…" Per chi desidera approfondire questa tecnica, Mari invita a visitare la sua scuola, gestita insieme a Rossella Izzo, gemella di Simona. Inoltre, ha menzionato il suo libro “Ciao artista”, un manuale per aspiranti attori scritto in collaborazione con Manuela Metri, regista di “Menopause”.
H3: I Primi Passi a Firenze
Fioretta Mari ha anche raccontato un aneddoto risalente alla sua infanzia a Firenze. A soli tre anni, si era cimentata nella canzone “Mi porti un bacione a Firenze”, che per lei rappresenta l’inno di tutti i migranti. "Cambiando il nome della città, ognuno può riconoscere storia e dramma della propria comunità," ha spiegato Mari, facendo un parallelismo tra la musica e l’esperienza dei migranti.
Questi racconti appassionati mettono in luce non solo la professionalità di Fioretta Mari, ma anche il suo attaccamento emotivo a "Amici" e alla sua carriera come insegnante e attrice.
Per ulteriori dettagli sull’intervista, è possibile consultare l’articolo completo su Corriere della Sera.
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