#SpallettiELeSueStorie: Galante Racconta l’Allenatore della Juventus, e un Tifoso del Napoli Non Ci Sta!
Ah, amici miei, che colpo al cuore sentire Fabio Galante, quel vecchio leone del calcio, parlare di Luciano Spalletti come se fosse un capitolo di una saga epica! Lui, che ha condiviso campo e sudori con l’attuale timoniere della Juventus, ci dipinge un ritratto di un allenatore che ha lasciato il segno ovunque è passato. Ma io, da vero partenopeo doc, con il Vesuvio che mi brucia in petto, non posso fare a meno di pensarci due volte. Galante racconta di momenti condivisi, di partite sudate e di una carriera piena di passione, e io mi chiedo: ma quanto ci ha fatto sognare Spalletti ai tempi del Napoli, e poi quanto ci ha fatto male vederlo andar via verso quei colori bianconeri?
Vedi, per noi napoletani, il calcio non è solo un gioco, è vita, è orgoglio, è quel fuoco che ci fa saltare in piedi al San Paolo – scusate, al Diego Armando Maradona! Galante, con i suoi aneddoti, ci porta indietro a quando Spalletti era il nostro condottiero, quel tecnico che sapeva far correre la squadra con la grinta di un vulcano in eruzione. Ma ora, che è laggiù a Torino, a comandare la Vecchia Signora, non posso nascondere una punta di amarezza. È come se un pezzo di Napoli fosse stato portato via, e Galante, con le sue parole, me lo ricorda vivacemente. Lui parla di un allenatore che ha sempre dato tutto, ma io, con il mio cuore azzurro, dico: “Ehi, Luciano, avresti potuto scrivere altre pagine qui da noi, invece di passare al nemico!”
Certo, non voglio negare il valore di Spalletti – Galante lo esalta come un maestro, un uomo che ha legato tanti momenti indimenticabili. Ma come tifoso, con l’anima partenopea che mi spinge a dire pane al pane, mi chiedo se non ci sia stato un tradimento sottile. Abbiamo lottato insieme, abbiamo sognato lo scudetto, e ora? Ora è lì, a difendere altri colori. Galante ci regala un racconto autentico, pieno di rispetto, ma io non posso che interpretarlo con il mio filtro napoletano: forza e passione sì, ma sempre con un occhio critico. Perché per noi, il calcio è fedeltà, è amore eterno per la maglia.
In fondo, storie come questa ci ricordano che il calcio è fatto di umani, con i loro alti e bassi. E mentre Galante ci porta dentro quei ricordi, io alzo il bicchiere a Napoli, sperando che il nostro cammino continui a brillare, nonostante tutto. Forza Azzurri!

