In un’intervista rilasciata a Sportweek, l’ex portiere Giovanni Galli ha discusso di alcune figure chiave della Serie A degli anni ottanta. Durante l’incontro esclusivo con il noto settimanale sportivo, Galli ha fatto una serie di considerazioni interessanti sull’evoluzione e le performance dei portieri italiani.
Giovanni Galli sui portieri italiani emergenti
Giovanni Galli ha espresso la sua opinione su chi, tra i portieri italiani, potrebbe fare il salto di qualità in questa stagione. Secondo Galli, Marco Carnesecchi era uno dei giovani talenti che aveva suggerito alla Fiorentina durante il suo periodo alla Cremonese. Ritiene che quest’anno potrebbe essere quello della sua definitiva consacrazione, considerando che l’anno scorso è riuscito ad ottenere la maglia da titolare all’Atalanta. “Meret, dal mio punto di vista, è tecnicamente il miglior portiere italiano,” ha detto Galli. Tuttavia, ha sottolineato come il portiere debba mostrare maggiore grinta: “La categoria dei portieri si divide tra coloro che la partita la giocano e quelli che la subiscono,” ha aggiunto.
La scuola italiana dei portieri e il caso De Gea
Galli ha inoltre menzionato Dida, ex portiere del Milan, evidenziando come all’inizio della sua carriera al Milan avesse delle difficoltà nel trattenere il pallone. Tuttavia, per un periodo di due o tre anni, è diventato il miglior portiere al mondo, superando persino Buffon. “Per quanto riguarda i portieri, la scuola italiana è indubbiamente la migliore al mondo,” ha affermato Galli, esprimendo rammarico per il fatto che, nonostante l’Italia formi portieri eccezionali, spesso questi talenti finiscono per giocare all’estero a causa della mancanza di risorse economiche per trattenerli. Ha concluso dicendo: “È davvero un peccato che De Gea non sia arrivato da noi prima. Non sono sicuro di quanto potrà crescere ancora, ma sarebbe stato interessante vederlo svilupparsi in Italia.”
L’intervista di Galli offre una riflessione profonda sulla situazione attuale e storica dei portieri italiani, mettendo in luce sia le potenzialità che le sfide che questi atleti devono affrontare nel loro percorso professionale.
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale