Quando l’ex tecnico della Roma si racconta senza freni: tra nostalgie francesi e l’amarezza per il secondo posto eterno #Calcio #Roma #RudiGarcia
Rudi Garcia, l’uomo che ha sfiorato la gloria con la Roma senza mai riuscire a portare a casa lo scudetto, ha deciso di aprirsi e raccontare il suo percorso tra molte luci e qualche ombra. In un’intervista senza peli sulla lingua, Garcia non ha nascosto le difficoltà e i rimpianti di una carriera vissuta a mille all’ora.
L’ex allenatore, al centro di diverse panchine prestigiose, ha spiegato che la sua esperienza più significativa è stata in Francia, dove ha maturato “un’interessante esperienza in terra francese”. È proprio quel periodo che lo ha formato e reso il tecnico che tutti abbiamo conosciuto in Serie A, capace di portare la Roma ad un passo dal titolo più volte.
Riguardo al suo avventura nella Capitale, ha sottolineato con una punta di amarezza che è stata caratterizzata dal fatto di essere arrivato “due volte secondo”. Un dettaglio che non sfugge: l’amaro in bocca di chi si è trovato sempre a un passo dal traguardo, senza mai riuscire a superare la soglia della consacrazione definitiva. La sua Roma è spesso stata osannata, ma mai incoronata, un destino crudele per ogni tecnico che si rispetti.
L’allenatore francese ha anche parlato del valore delle sue squadre e di come quel periodo gli abbia lasciato “esperienze importanti da ricordare”, senza però troppe illusioni o rimpianti ingiustificati. Un racconto schietto, in cui emerge la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile ma senza quel guizzo finale che troppo spesso sfugge ai grandi.
Nel mondo del calcio, dove liquidità, pressioni mediatiche e aspettative monopolarizzano l’attenzione, storie come quella di Garcia sono il promemoria che dietro ogni panchina c’è un equilibrio fragile tra gloria e delusione. E per l’ex tecnico della Roma, sembra che l’amaro sia stato l’ingrediente più persistente nel piatto.