Gattuso non le manda a dire: Italia vs Israele, partite toste e riflessioni crude sul campo #Azzurri #Nazionale #QualificazioniEuropee
Gennaro Gattuso, CT dell’Italia, si è espresso senza filtri ai microfoni di Sky Sport prima della sfida contro Israele, analizzando le avversarie con un occhio critico e realistico. Ha descritto Estonia e Israele come squadre ben organizzate, ma con stili diversi, mettendone in evidenza le insidie. “Estonia e Israele sono due squadre strutturate in maniera diversa. Molto fisica l’Estonia, loro di qualità che gioca bene in transizione. Vengono da 6 vittoria e una sconfitta, in salute, non meritava di perdere contro la Norvegia. Possono far male in transizione, bisogna portare rispetto, non sarà facile”.
Quando gli è stato chiesto se cambierà qualcosa nell’approccio della squadra, Gattuso ha mantenuto un’aria pragmatica, sottolineando la necessità di tornare alle basi senza troppi giri di parole. “Vedrete domani, vediamo. Noi dobbiamo ripartire sicuramente da prestazione e certezze, come l’intensità, il voler fare la partita e giocare nella metà campo loro. Bisognerà fare attenzione”.
Sul fronte offensivo, con riferimento ai tanti tiri contro l’Estonia e la possibile conferma di due attaccanti, il CT è rimasto evasivo, come se volesse tenere tutti sulla corda. “Domani vedremo”.
Infine, toccando un tema spinoso come la situazione legata alla guerra, Gattuso non ha nascosto il suo fastidio, mescolando analisi calcistica con un commento diretto che evita i soliti discorsi politically correct. “Ho detto che mi dispiace di averli beccati nel nostro girone, è una squadra che gioca bene. Poi fa male vedere cosa sta succedendo e più di questo non voglio dire. Fa male vedere persone e bambini che perdono la vita. Noi dobbiamo fare la partita e siamo qui per questo”.
In sintesi, Gattuso dimostra ancora una volta di essere un tipo schietto, concentrato sul gioco ma con un tocco di realtà cruda che ricorda come il calcio non viva in una bolla. La nazionale italiana dovrà navigare queste sfide con intensità, rispettando gli avversari senza sottovalutare le complessità del campo e del mondo esterno.