In un’analisi dettagliata, Luigi Garlando sulle pagine de La Gazzetta dello Sport ha espresso il suo punto di vista sulla performance del Milan contro il Napoli.
"Il Milan ha sfiorato l’ennesima rimonta con il solito finale isterico. Forse avrebbe anche meritato il pari, ma non può svegliarsi sempre dopo gli sberloni, quando tocca il fondo della vergogna. Il primo tempo è stato imbarazzante."
Garlando sottolinea la tendenza del Milan a risvegliarsi solo dopo pesanti battute d’arresto, evidenziando un primo tempo definito "imbarazzante".
"Un gol preso dopo 2’, il secondo al 14’: due strafalcioni difensivi da dilettanti. Ma si può approcciare in questo modo una partita che può valere una stagione? Anzi, di più: il futuro, perché era in transito l’ultimo treno Champions con i milioni che cambiano mercati e prospettive. Ora il treno è passato: 9 punti dal quarto posto, 8 squadre davanti e hanno vinto quasi tutte: Fiorentina, Juventus, Bologna… Oggi gioca la Lazio. Ciao. Le accuse di Fonseca, ripetute da Conceiçao, agli atteggiamenti sbagliati di una squadra che sa solo reagire e non agire per impulso etico, sono riemerse. Era e resta un Diavolo senz’anima."
Il commento di Garlando affronta la fallimentare difesa iniziale del Milan, enfatizzando il significato cruciale della partita in termini di qualificazione alla Champions League e le continue critiche sulla mentalità della squadra.
"Conceiçao ci ha messo del suo lasciando fuori Leao che negli ultimi anni ha imperversato regolarmente al Maradona. Anche per questo il Milan non perdeva da 7 anni a Napoli. Infatti, quando Rafa è entrato è cambiato il mondo. Non esistono logiche di turnover se ti giochi la Champions. Leao doveva giocare subito e non l’inutile Mendes-boy, Joao Felix. Il Milan saluta il sogno Champions. Conceiçao, con o senza sigaro, proverà ad aggrapparsi al derby di mercoledì. È vero, Pioli li perdeva, ma un anno fa aveva 18 punti in più e navigava sereno in zona Champions. Nostalgia canaglia?"
Garlando critica la decisione di lasciare fuori Leao dall’inizio del match, enfatizzando come la sua entrata abbia cambiato la dinamica in campo. Viene contestato il turnover, specialmente in momenti decisivi come la corsa alla Champions League, accennando a un passato più solido con l’ex allenatore Pioli.
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