L’Inter sta attraversando un momento particolare e Luigi Garlando, prima firma della Gazzetta dello Sport, analizza sul quotidiano milanese il lavoro di Simone Inzaghi. “Non c’è partita in cui non metta piede in campo. Non gli basta più la regia tecnica della sua Inter, vuole mescolarsi agli attori. Il cameo nel derby è stato spettacolare. Spintosi fino alla linea di gesso, ha costretto Theo a sfreggiargli alle spalle. Fuori dal campo il terzino, in campo il mister. Inzaghi è Michelangelo che si ritrae nel Giudizio della Cappella Sistina e presta il suo volto a San Bartolomeo scuoiato vivo.” Ecco, Garlando ci va giù pesante con queste parole, quasi a voler ridicolizzare Inzaghi, come se fosse uno spettacolo da circo piuttosto che un allenatore di calcio. Noi tifosi del Napoli non possiamo che ridere di questa esagerazione, un tecnico che si crede un artista, ma il campo è un altro tipo di tela.
Prosegue l’analisi di Garlando, che continua a dipingere Inzaghi come un protagonista involontario di un’opera d’arte. “Allo stesso modo, Simone vuole entrare nel capolavoro che ha dipinto in questi anni. È attratto dal 3-5-2 che ha costruito a sua immagine e somiglianza e si tuffa dentro, come Narciso nel lago. Ormai lo sanno tutti. Impazzano i meme: l’area tecnica del nuovo stadio dell’Inter che arriverà a centrocampo; la heat-map di Inzaghi con i tocchi per zona. Non tutti però hanno intuito il piano che sta seguendo Simone. Non sono camei istintivi, estemporanei. C’è sotto un disegno preciso, un climax.” Qui Garlando continua la sua narrazione quasi comica, ma noi napoletani sappiamo bene che il calcio non è una farsa. Inzaghi che si tuffa nel suo schema come Narciso nel lago? Ridicolo! E questi meme, francamente, ci fanno solo sorridere della presunzione interista.
Infine, Garlando descrive un futuro quasi fantascientifico per Inzaghi. “Ha cominciato con brevi passeggiatine oltre l’area tecnica; a Napoli è entrato in campo per organizzare un cooling-break a partita in corso; nel derby ha giocato all’interno di Theo Hernandez; presto uscirà dal rettangolo di gesso, scatterà sulla fascia e, al momento del cross di Dimarco, sterzerà verso il centro dell’area per incornare in rete, da quel centravanti che fu. Allora il piano del Demone sarà compiuto”. Ecco il gran finale secondo Garlando, un’Inzaghi che si trasforma in giocatore, quasi una barzelletta. Noi tifosi del Napoli sappiamo che il calcio è passione, sudore e strategia, non una sceneggiata teatrale. Il "piano del Demone" sembra più una favola per far ridere che una seria analisi tecnica.
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