mercoledì, Dicembre 3, 2025

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Gazzetta Il disordine organizzato da Kevin DArtagnan e i tre moschettieri scuote lo spogliatoio

#NapoliShow: cross di Politano e testa di McTominay, debutto che manda segnali forti tra tecnica, muscoli e qualche teatralità tattica. #SerieA #Politano #McTominay #DeBruyne

Cross di Politano, testa di McTominay. L’asse Politano-McTominay, esattamente come nel gol scudetto al Cagliari. Migliore in campo lo scozzese che è stato MVP del campionato scorso; sulla Gazzetta dello Sport si racconta dello show del Napoli alla prima sul campo del Sassuolo: Poderosi segnali di continuità con il recentissimo, felice, passato. Al 12’ della ripresa ecco il nuovo: Kevin De Bruyne. Leggenda vuole che se le faccia confezionare a Fabriano: scarpe da disegno. Infatti, pennella una parabola velenosa. Se qualcuno la devia in rete, bene, altrimenti va in rete da sola. Appunto. Questo è il Napoli al debutto: come prima, più di prima. Ha aggiunto Kevin D’Artagnan senza rinunciare ai tre moschettieri (Lobotka, Anguissa, McTominay). Certo, serviranno test più attendibili del Sassuolo che è parso sconfitto già nella testa, però il Napoli è uscito bene dai blocchi, affamato come vuole Conte. Un anno fa l’Inter campione inciampò subito a Marassi.

Il focus poi si sposta dal punto di vista tattico, da non chiudere in discorsi numerici: “Troppo liquido il Napoli per ingabbiarlo con i numeri. Diciamo 4-1-4-1 perché Lobotka sta più basso di tutti e imposta spesso tra i due centrali, con i terzini che si alzano subito. Ma poi De Bruyne spettina tutto, perché, se scende a prender palla per impostare, si compone il 4-3-3, se invece sale alle spalle di Lucca, per ideare da trequartista, ecco il 4-2-3-1. Ma non basta, perché anche McTominay collabora a formare quello che Fascetti chiamava “disordine organizzato”. Parte largo a sinistra, ma di fatto è la vera seconda punta del Napoli e fa il pendolare tra la fascia e il centro dell’area. Questa liquidità è la forza del nuovo Napoli: rotazioni che spostano di continuo le pedine e chiedono ai vari interpreti di assumere funzioni diverse. Difficile andare a prendere una squadra così”.